Skin ADV
Giovedì 28 Marzo 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

 
 
LANDSCAPE


MAGAZINE





10 Febbraio 2013, 10.00

L'angolo del filosofo

Comprendere le categorie della democrazia

di Alberto Cartella
Alla base del ragionamento del giovane filosofo saretino la comprensione di una politica come che si manifesta in ogni gesto dell'uomo, nella sua capacità di fare comunità. E la confusione che troppo spesso si crea tra democrazia e rappresentanza
 
Davvero la condizione della democrazia è costituita da dei criteri normativi, da regole imprescindibili senza le quali non ci può essere un vivere democratico? Il vivere comune, come le scienze, ha come base delle regole imprescindibili?
 
Non si tratta di andare semplicemente in contrapposizione a questo, non si tratta di proporre situazioni anarchiche o al di là delle regole, ma accettare consapevolmente dove il compito del sapere agisce in modo diverso, non agisce in forma normalizzante, come appropriazione di un potere.
 
Questo aspetto normativo delle regole deve essere intessuto con un’ontologia del contingente. Ci sono situazioni in effetti che sono anomiche, ci sono spazi che non possono essere normati dove le regole, gli uffici, i ruoli, non coprono questa situazione di anomia.
 
La spazialità in questo percorso non ha più le categorie della prospettiva, non ha più le categorie del poter guardare, ma bisogna essere presi dai luoghi, è qualcosa che deve essere attraversato, ci attende.
 
Non si tratta della dicotomia tra vita interiore e vita condivisa, ma del suo punto di crisi. Ciò ha dei risvolti politici non indifferenti, perché vuol dire considerare la politica non come costruzione di ideali sotto i quali riconoscersi, ma come stare insieme, come comunità.
 
Si tratta appunto della constatazione di ciò che è comune, il quale non è stabilito prima e non è qualcosa da realizzare. L’aspetto comune è legato allo sguardo e al rispecchiamento e non al riconoscimento (anche gli eserciti si riconoscevano e si riconoscono fra di loro).
 
La politica vissuta in comune è la politica della località, non quella legata alla trascendenza di un ideale, che in quanto tale è astratta. Questo non vuol dire che anche la politica della località non corra il rischio di diventare qualcosa di trascendente e astratto; si tratta di una deriva che è importante tener presente.
 
Un esempio di ideale, il quale è una costruzione da parte di qualcuno per un proprio interesse di potere, può essere il bene superiore, quello sotto il quale tutti dovremmo riconoscerci. Il bene superiore è il bene dell’ordine costituito. In questo orizzonte si entra in una dinamica dualistica in cui ordine e rivoluzione prendono il sopravvento.
 
La rivoluzione è una minaccia che sconvolge, minaccia necessaria per poter stabilire l’ordine. Coloro che portano avanti il principio dell’ordine costituito conoscono l’istanza anarchica. L’ordine costituito si alimenta dell’anarchia (termine con un’accezione differente di quella di un mio precedente articolo).
 
L’ordine e la rivoluzione sono due facce della stessa medaglia: l’ordine è il presupposto di ogni rivoluzione e la rivoluzione è il presupposto dell’ordine. In questa dinamica si tratta di trovare i colpevoli dei disordini da parte dell’ordine costituito e trovare i colpevoli della situazione da cambiare da parte di coloro che portano avanti i principi rivoluzionari.
 
Il problema è quando non si è capaci di innocenza e si deve a tutti costi colpevolizzare qualcuno della costruzione che ci siamo fatti e che non ha funzionato. La costruzione a cui si fa riferimento è quella riguardante la realizzazione di sé, magari con il proprio lavoro. Realizzare la vita con il lavoro in un movimento finalistico. Si cerca un fine, una realizzazione nel lavoro, nelle opere. Tutto è orientato a un telos, a un fine. Devo realizzarmi.
 
Non siamo quello che vorremmo essere. Il volere non è il potere. C’è qualcosa che si sottrae alla volontà e che è importante lasciar lavorare. La vita non sta all’interno delle forme prescrittive.
 
Spesso si confonde la democrazia con la rappresentanza e con ciò che viene chiamato strategia politica. La democrazia non è il governo della maggioranza, ma la considerazione delle istanze delle minoranze.
 
Quando si fa riferimento alle minoranze non si sta facendo riferimento alla rappresentanza e ai suoi organi. La democrazia è complicata, la dittatura è semplice. Il sovrano è colui che decide nello stato di eccezione. L’eccezione rende legittime le norme, le forme prescrittive. La vita non sta all’interno di quelle forme prescrittive (ripetizione).
 
Chi stabilisce qual è il buon senso? Cos’è il buon senso? Allora c’è anche un cattivo senso? Credo sia importante interrogarsi anche su ciò che è al di là del buono e del cattivo senso.
 
Si tratta dell’andar dentro l’inquietudine e non di farsene un’idea. Il riferimento è allo stare insieme a prescindere dei diritti, in cui emerge qualcosa di fattivo. Si tratta di far vedere ma lasciando anche emergere una sottrazione del visivo, c’è qualcosa che nel visivo viene sottratto. Far vedere anche ciò che non si può semplicemente mostrare.
 
La democrazia è il punto di cedimento delle basi su cui si vorrebbe fondare la democrazia.
 
Visualizza per la stampa




Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
17/02/2013 10:00
L'università dev'essere un investimento sulla passione La riflessione settimanale del filosofo Alberto Cartella s'impernia sul ruolo di mero passaggio al mondo lavorativo che spesso viene attribuito al percorso universitario, trascurando quella passione che anima ciascuno di noi e rende la vita degna di essere vissuta

06/05/2012 09:30
La concretezza della ricerca pura La disamina del giovane filosofo prende in considerazione proprio la materia filosofica, troppo spesso e da troppa gente vista come qualcosa di concettoso. Ma sono i concetti che creano l'innovazione, motore del cambiamento nei periodi di crisi

08/08/2013 09:10
La fiducia è nel dettaglio Nel post il giovane filosofo Alberto Cartella scandaglia il concetto di 'fiducia', punto cardine che sa mettere in crisi la coerenza grazie a un positivo meccanismo di sospensione tipico del gioco

08/03/2013 11:00
Il corpo e lo specchio Una riflessione intorno al concetto di corpo per cui nella nostra società cerchiamo di corrispondere a dei modelli, tanto che l'immagine che noi abbiamo del nostro corpo non viene restituita dallo specchio, bensì da uno schema corporeo introiettato nel nostro cervello

13/08/2012 10:30
Il problema della verità Nella dettagliata riflessione del giovane filosofo saretino è la filosofia a spiegarsi come disciplina che mette in relazione diversi punti di vista e chiave d'interpretazione sulla via di una verità che non possiede ma si manifesta nei rapporti



Notizie da Filosofia
23/03/2020

La quiete dopo la tempesta

Non avrei mai capito veramente cosa sia essere agli «arresti domiciliari», senza la crisi del Covid-19

17/08/2014

Nave, arrivano gli speed check

Verranno posati lungo il tratto di Provinciale che da Nave raggiunge la Mitria. Una decisione che registra anche qualche dissenso

31/05/2014

La seria comicità del rispetto

L’opinione suppone che la gelosia sia la triste conseguenza dell’amore. Ma la gelosia è una finalità, una meta e, se bisogna amare, è per poter essere gelosi

05/05/2014

La competizione degli amanti

Un'acuta riflessione di Alberto Cartella attorno alla muta latente violenza che in ogni rapporto s'insinua e che tutti gli uomini celano con la menzogna del linguaggio

17/04/2014

Il troppo diventa tossico

Alberto Cartella prende in considerazione quel "troppo" che quando diventa squilibrio estremo mette in crisi ogni aspetto della nostra vita

12/03/2014

La difficoltà della leggerezza dell'emozione

Il giovane filosofo Alberto Cartella conduce una profonda riflessione sul nostro quotidiano confronto emozionale, sia esso amicizia o amore. Eppure troppo spesso cristallizzato nel 'non detto'

01/03/2014

Vita e pensiero

Una profonda riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella sulla vita come creazione e su quel "granello di follia" che contraddistingue il cammino di ciascuno di noi

29/01/2014

Divenire e realtà

L'analisi di ciò che è divenire, di quell'inquietudine che nasce dall'esperienza e produce coscienza ne post del giovane filosofo Alberto Cartella, pronto a rispondere ai dubbi e alle domande dei lettori appassionati di filosofia

28/12/2013

Educazione e masochismo

Una riflessione sul contratto masochista come espressione non soltanto della necessità del consenso della vittima, ma anche del dono della persuasione, la spinta pedagogica e giuridica mediante la quale la vittima educa il proprio carnefice

23/11/2013

Il gioco dell'amore e altre sciocchezze

Una riflessione che parte dal gioco del fare l'amore per parlare della leggerezza e della distrazione come inestricabilmente legate in un vincolo di opposizione alla pesantezza della vita quotidiana e usate come strumento protettivo

  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier