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08 Agosto 2013, 09.10

L'angolo del filosofo

La fiducia è nel dettaglio

di Alberto Cartella
Nel post il giovane filosofo Alberto Cartella scandaglia il concetto di 'fiducia', punto cardine che sa mettere in crisi la coerenza grazie a un positivo meccanismo di sospensione tipico del gioco
 
Non mi fido di te perché non mi dici tutto! Davvero la fiducia passa attraverso il dirsi tutto? Si può dire tutto?
 
La fiducia o si ha o non si ha. La fiducia è ciò che mette in crisi la coerenza e si lega alla consapevolezza che costitutiva della soggettività è la sua trasformazione. La fedeltà a se stessi, la quale riguarda un prendere posizione che non abolisce le regole ma le usa, mette in discussione la presunta virtù della coerenza.
 
«Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici [...]. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare» (R. W. Emerson).
 
La rincorsa alla coerenza riguarda l'inganno di credere che il passato sia riducibile alla sua realizzazione e ricostruzione, ma il passato non passa mai proprio per la sua irriducibilità alla nostre realizzazioni.
 
Chi è coerente non cambia mai, è sempre uguale a se stesso e vive nell'inganno che si possa dire tutto risolvendo ciò che non è riducibile alle nostre concettualizzazioni, il non realizzato.
 
La coerenza riguarda la credenza nell'assoluta separazione tra temporaneo e permanente, come se ciò che è permanente non fosse ciò che viene temporaneamente usato. La coerenza porta a tentare di risolversi nella venerazione di qualcosa o qualcuno.
 
Ciò che mette in discussione la coerenza è il gioco, il quale viene considerato da chi rincorre la coerenza qualcosa di infantile e da sbrigare in fretta. Il gioco è un punto di crisi in cui ciò che è permanente e ciò che è temporaneo stanno insieme senza confondersi. Cambiamento e responsabilità stanno insieme quando si tiene presente che non sempre cambiare è un bene.
 
Cambiare quando è preso sul serio entra dentro un forma di sospensione, non ha risposte immediate, facili. É proprio nell'attesa, nella sospensione che possiamo trovare la fiducia, qualcosa che sta aspettando di poter tornare a farsi, a cambiare.
 
La rilettura, la ripetizione, la passione sono ciò che mantiene la tensione tra cambiamento e responsabilità, i quali non hanno destini separati dove l'uno è la negazione dell'altro. La fiducia è nel dettaglio.
 
C'è qualcosa che essendo nel suo insieme non ci appartiene e travalica la volontà. Ciò riguarda una restituzione all'incanto dell'infanzia dello sguardo che sta insieme alla conoscenza ma che non è riducibile in essa. Si tratta di cogliere visivamente il cambiamento.
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