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Giuliana Franchini
Psicologa, psicoterapeuta infantile, autrice di libri sulla relazione educativa e favole per aiutare i bambini a crescere bene
Giuseppe Maiolo
Psicoanalista e docente di Educazione alla sessualità all''Università di Bolzano. Si occupa di formazione dei genitori e di disagio giovanile
Officina del Benessere, Puegnago, tel. 0365.651827
 
 




14 Agosto 2013, 12.20

Genitori & Figli

Bambini tiranni

di Giuliana Beghini Franchini
Chi comanda in famiglia? Secondo alcune ricerche pare che oggi a determinare gran parte delle scelte dei genitori siano i bambini
 
E’ in aumento infatti il numero dei bambini tiranni, quei bambini oppositivi che con i loro capricci tengono in scacco la famiglia. 
Spesso sono bambini iperprotetti che chiedono in continuazione soddisfazione dei loro desideri, o meglio ancora dei loro continui bisogni e a cui i genitori non sanno dire di “no”.
Risultato: in casa la fanno da padroni e impongono scelte e atteggiamenti agli adulti, ma anche comportamenti consumistici.
 
La pubblicità ha capito bene tutto questo e coccola i bambini ormai da tempo.
Sta di fatto però che gli adulti e i genitori in particolare di fronte ai loro capricci non sanno mettere paletti.
Li soddisfano in tutto, li accontentano subito, in parte per il quieto vivere e in una certa misura perché non hanno tempo per stare a discutere.
Salvo poi lamentarsi di essere tiranneggiati.
 
Sono i cosiddetti genitori permissivi e iperprotettivi, ansiosi e preoccupati soprattutto di fornire benessere fisico e materiale ma carenti sul piano normativo.
Presi dal lavoro, dagli impegni o dai sempre più frequenti problemi relazionali della coppia, questi genitori preferiscono concedere piuttosto che negare.
Preoccupati  di essere educatori perfetti pensano di aiutarli a crescere risparmiando loro esperienze negative e frustrazioni.
 
Così si schierano sempre dalla loro parte, giustificano i comportamenti negativi dei loro figli, li difendono ad oltranza e trovano sempre motivi gratificarli e accontentarli.
Questi genitori in più tendono a fare per loro piuttosto che lasciarli provare.
Così ci sono madri eseguono i compiti dei figli perché a scuola non facciano brutta figura oppure padri che rinunciano a definire le regole e fanno finta di non vedere le trasgressioni.
 
Poi li consolano di fronte alle minime frustrazioni e tendono a gratificarli troppo spesso con regali, ricompense eccessive, cibo.
Da questo insieme di cose ne derivano figli incapaci di tollerare più di tanto le frustrazioni, di sopportare un insuccesso e bambini insicuri, sfiduciati, impauriti e in più prepotenti.
 
Non é infrequente anche in questo periodo di vacanze, dove la vicinanza tra i genitori e figli dovrebbe essere più rilassata e permettere un dialogo tranquillo e costruttivo, vedere bambini che strillano perché pretendono qualcosa, che battono i piedi per un capriccio, che non accettano una regola di comportamento.
Di fronte a queste scene colpisce soprattutto l’impotenza del genitore che non sa contenere la furia del piccolo despota e per non rischiare di far brutta figura lo soddisfa immediatamente.
 
Potremmo dire che “piccoli tiranni crescono” quando gli adulti latitanti come educatori non sono stati capaci di dare limiti e regole,  contenimento e controllo.
La grande sfida educativa potrebbe proprio essere quella di ripristinare i paletti per aiutare i bambini a contenere gradualmente i loro sentimenti di onnipotenza e di prepotenza, ma anche  per aiutarli a crescere sicuri e rispettosi degli altri.

Giuliana Franchini
 
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