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15 Gennaio 2013, 08.45

Pillole di psicologia

Adolescenti e genitori

di Annalisa Croci
Spesso l'adolescente sembra fuggente, distante, silenzioso, non ha parole per il genitore: si nega al dialogo. Il genitore si sente allo stesso modo distante da lui, sente di non avere un linguaggio comune
 
È come se fra adolescente e genitore si fosse creato un muro o una nebbia fitta che non permette di vedersi, di comunicare.
È quindi opportuno chiedersi cosa ci sia dietro a quel muro, quanto celi dentro di se l’adolescente; immagino che ciò sia un compito complesso per il genitore e spesso frustrante in quanto il passaggio di significati e parole é ben poco ed é raro.   
 
Dietro a questo muro si nasconde la complessità, legata alla crescita ed al fatto di ricreare un nuovo tempo, che si colloca fra l’infanzia e l’età adulta. Si tratta, per l’adolescente e il genitore, di affrontare il tempo della crescita con due prospettive spesso diverse.
L’adolescente si trova di fronte ad una crisi che percepisce con sentimenti negativi e dall’altro lato il genitore vede progressivamente cambiare il figlio.
I cambiamenti possono riguardare abitudini, richieste, che sono nuove  e a cui spesso il genitore non sa come rispondere.
 
Quindi il dialogo e la comunicazione divengono sempre più critici e complessi in questo momento, che è rappresentato dal progressivo allontanamento dalle figure genitoriali, dall’importanza del gruppo dei coetanei e da improvvisi e forti cambiamenti corporei.
 
L’adolescenza del figlio a volte fa ripensare alla propria adolescenza e a come ci si comportava, ciò può essere un modo per mettersi progressivamente nell’ottica del figlio e capire come si possa sentire.
Il ragazzo dunque, generalmente, si chiude in silenzi, come volontaria decisione di non comunicare proprio con i genitori; oppure utilizza provocazioni verbali, ad esempio nel lessico, o nell’abbigliamento, oppure azioni, gesti che chiudono la comunicazione esplicita.
Alterna inoltre comportamenti di solitudine, irrequietezza, rifiuto delle regole familiari, rifiuto scolastico e nuove richieste, quali avere il motorino, rientrare tardi, uscire spesso con gli amici, andare in discoteca.
 
I genitori potrebbero sentirsi insicuri nel proprio ruolo, poco informati, con poche risorse personali, incapaci e non trovare argomenti da condividere.
Parallelamente potrebbero voler progressivamente sapere ciò che i figli pensano e ciò che si aspettano da loro, aver il bisogno di sentirsi dei perfetti genitori e di avere collaborazione da parte del figlio: bisogni assenti prima di questo periodo “ critico “.
Spesso il figlio adolescente vede il proprio genitore come un vecchio ed un preistorico, dall’altro lato l’adulto vede l’adolescente come un infante, indifeso o come sfuggente, strano, incomprensibile.
 
È necessario quindi trovare una sintonia, mettersi nei panni dell’altro.. anche se a volte sembra così strano e lontano, ascoltare…anche se spesso sembra che gli adolescenti non abbiano nulla da dire.
Allo stesso tempo l’adolescente vive una forte conflittualità dentro se, conflittualità dovuta a bisogni d’autonomia e bisogni di protezione. 
 
Il ragazzo non riconosce le figure genitoriali come quelle della sua infanzia, ha bisogno di allontanarsi dall’immagine perfetta, sembra infatti non riconoscerle più.
È necessario dunque introdurre alcuni cambiamenti nella comunicazione con i figli adolescenti: modificare il rapporto maturato durante l’infanzia, allentando la dipendenza, l’eccessiva protezione per permettere al figlio di affrontare il mondo extrafamiliare e raggiungere progressivamente maggiore autonomia. Inoltre sarebbe opportuno ascoltare, porre attenzione alle opinioni dell’adolescente, cercare di comprendere le sue emozioni e le richieste.  
 
L’assenza di dialogo non è sempre un segno di disturbo e di anormalità, bensì rappresenta un periodo critico e caotico sia per il giovane che per il proprio genitore. Nei momenti di difficoltà può essere utile avere fiducia nel proprio ruolo di genitore ed eventualmente rivolgersi ad uno specialista; ciò non significa dover  ammettere una sconfitta, ma concedersi un aiuto nel percorso di crescita personale e genitoriale.

Dott.ssa Croci Annalisa
Psicologa
Riceve presso: Via della Ferrovia 13, GAVARDO; Piazza del Comune, 15 PREVALLE
Cel. 3342357696
www.ascoltopsicologo.it
 
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