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19 Maggio 2013, 09.10

Psicologia e benessere - Cibo e desiderio /2

Voglie dispersive e associative

di Gianpiero Rossi
In questo secondo articolo lo psicoterapeuta Gianpiero Rossi passa in rassegna voglie che drenano la salute e diminuiscono l'energia e voglie associative con le quali scopriamo qualcosa di più profondo
 
Prosegue con questo secondo articolo l'articolata riflessione di Gianpiero Rossi sulle voglie legate al cibo.
 
VOGLIE DISPERSIVE
Un desiderio dispersivo è un desiderio di un cibo che drena la salute e diminuisce la nostra energia. Anche se l'intensità di un desiderio dispersivo può essere forte come l'intensità delle Voglie di Supporto (per vedere il precedente articolo clicca qui), gli effetti di cedere a tali voglie conducono a sensazioni di pesantezza, assenza di energia e senso di colpa.
 
Abbiamo tutti il sospetto che a lungo certi cibi produrranno una reazione avversa, soprattutto se consumati in eccesso: zucchero, alcool, cibi fritti e cibo spazzatura sono alcuni esempi evidenti. Com’è possibile che non riusciamo a desiderare qualcosa di utile, ma bramiamo per qualcosa di nocivo? Se il corpo è così naturalmente saggio, basti vedere la sua inimitabile capacità biologica, come può essere ingannato in modo così stupido dalla mente? La risposta sta nella natura del desiderio.
 
La vita stessa è un anelito continuo. Abbiamo voglia di senso, di scopo, di amore, di realizzare i nostri desideri. Attraverso le numerose difficoltà e gli ostacoli che abbiamo di fronte, i nostri desideri possono diventare distorti. Il desiderio naturale per la forza interiore può diventare una costrizione per il potere sugli altri. L'anelito di amore può essere trasformato in un tentativo disperato di ottenere l'approvazione da tutti quelli che incontriamo. Il desiderio di autorealizzazione può diventare un'ossessione per accumulare denaro e prestigio.
 
Anche il corpo brama. Brama per il cibo, l'acqua, il tatto, la sensualità. Si desidera vitalità attraverso le cose dolci, gustose e qualunque cibo che stimoli ed ecciti i sensi per avere un'esperienza intensa.
 
E proprio come i desideri psicologici possono distorcersi, così pure quelli biologici. Un desiderio dispersivo è un desiderio distorto nel corpo. Il corpo è letteralmente indotto al consumo eccessivo di sostanze nocive per un immediato sollievo, come se fosse utile. Come chi fuma per l’idea di calmarsi. O di ricorrere ai dolci per lo stesso motivo.
 
Il corpo si acceca di fronte a sostanze o esperienze potenti che promettono piacere, come la forte quantità di alcool, zucchero, e altro ancora. La linea di fondo è questa: proprio come il cuore può cercare l'amore in tutti i posti sbagliati, può farlo anche il corpo. Entrambi si possono facilmente sedurre.
 
 
VOGLIE ASSOCIATIVE
Un desiderio associativo è un incrocio tra gli altri due. Accade quando abbiamo nostalgia per un alimento che ha una ricca, profonda e significativa associazione con il nostro passato. Per esempio, molte persone riferiscono che durante la visita ai genitori o ai nonni, improvvisamente rivogliono gli alimenti dalla loro infanzia.
 
Una donna di mezza età desidera gli spaghetti col ragù e polpette di carne ogni volta che visita la sua madre anziana. Se lei non vede sua madre, non penserebbe nemmeno a questi piatti. Eppure, ogni volta che i suoi ricordi d'infanzia sono scatenati, spiega che "sente come se le sue papille gustative passassero dentro una macchina del tempo".
 
Mangiare questo cibo è come ricongiungersi con la madre e il suo ambiente di sempre. Le voglie associative sono spesso le più difficili da affrontare perché siamo incerti sul fatto che siano utili o no. Per esempio, gli alimenti della nostra infanzia possono essere di valore nutritivo discutibile, ma mangiarli ci fa sentire bene. Cedendo a un tale desiderio si può visitare il nostro passato e rivivere sentimenti che possono portare un sollievo o guarigione affettiva, indipendentemente dalla inferiorità nutrizionale degli alimenti. La biologia e la nostalgia possono fare di un pasto un momento affascinante.
 
Credo che spesso, quando ci muoviamo attraverso i nostri attaccamenti, non importa quanto gustosi e innocui possano sembrare, scopriamo qualcosa di più profondo. Potremmo essere costretti a passare attraverso qualche disagio o dolore, o lacrime inspiegabili e forse anche un po’ di rabbia. Al di là della terra del disagio, il posto che perdiamo quando ci si blocca sulle nostre voglie preferite, è un luogo chiamato pace interiore. E’ un posto che vive in ognuno di noi, ma a volte non è raggiungibile.
 
Non possiamo sempre ottenere la pace interiore in un colpo solo. A volte, abbiamo solo bisogno di prendere il sentiero più sinuoso e imprevedibile attraverso i nostri desideri, le nostre aspirazioni, stare in contatto per qualche minuto prima di cedere a essi, per sentirli e decidere in sintonia con la saggezza del nostro corpo sul da farsi. Questa potrebbe essere la strada delle maggiori scoperte.
 
 
Gianpiero Rossi
Psicoterapeuta presso Studio di Medicina Clinica
Lumezzane - tel. 030 82 64 09
Body Mind Center, Salò - tel. 0365 21 318
gprossi@intelligenza.it 
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