Nella nostra mente ci sono molti nemici.
Sono subdoli e silenziosi, agiscono di soppiatto, s’insinuano nei nostri processi di cognizione alterandone la razionalità e ci impediscono di operare scelte adeguate, soprattutto in condizioni di incertezza come quelle che viviamo in questi tempi.
Scovare tali nemici è molto difficile perché gli strumenti mentali che abbiamo a disposizione per ricercarli, inconsapevolmente li ospitano.
E’ come incaricare un pazzo di scoprire le cause della sua pazzia. Egli sicuramente dirà che il pazzo non è lui, ma siamo noi.
Uno dei nemici più insidiosi della nostra capacità di decidere nell’incertezza è dato dalla presenza di schemi mentali rigidi.
Noi ci formiamo un’idea del mondo in base alla nostra cultura e alla nostra esperienza, su cosa sentiamo raccontare dagli altri, su cosa leggiamo, sulle nostre paure, sui nostri pregiudizi.
Questi schemi sono utili per saperci orientare nella vita di ogni giorno.
Il problema sorge quando ci troviamo di fronte a situazioni nuove, incerte e particolarmente complesse. In questi casi, applicare acriticamente e rigidamente i nostri schemi, conduce a scelte sbagliate.
Questo perché i nostri modelli mentali riflettono solo una parte della realtà e spesso in modo scorretto.
Certe decisioni richiedono invece una grande umiltà e apertura mentale. Ci si deve rendere conto che esistono altri schemi di altre persone, magari più adeguati per risolvere il problema e che noi non siamo gli unici a capire come stanno veramente le cose.
Facile a dirsi, difficile a farsi.
Un altro nemico che si annida nella nostra mente è l’incapacità di imparare dagli errori commessi.
Ripetiamo sempre gli stessi errori. Poiché le cose poi non vanno come ci aspettiamo, allora siamo sempre pronti a dire che la colpa non è nostra, ma sempre degli altri: mia moglie o mio marito non capiscono niente, il mio capo non apprezza le mie idee, i mercati non si comportano razionalmente, il popolo non ha capito di che si tratta, eccetera.
Un altro nemico è l’essere troppo sicuri di sé e delle proprie opinioni.
Per esempio molti esperti, prima del 2009, hanno scommesso sulla robustezza del sistema finanziario mondiale.
Perciò sconsigliavano a tutti, anzi si opponevano addirittura all’’introduzione di regolamenti e di controlli dei flussi finanziari.
Abbiamo visto quello che è successo.
Altro nemico è sottovalutare la capacità dell’avversario.
Di questo elemento è piena la storia. Basta leggere le vicende di qualche battaglia per costatare che la sottovalutazione del nemico ha sempre provocato, oltre alla sconfitta, migliaia di morti.
C’è poi l’ottimismo ad ogni costo, cioè la tendenza ad amplificare gli aspetti positivi di un progetto e a sottovalutarne quelli negativi.
Non siamo capaci, non dico di prevedere gli imprevisti, che pure ci sono sempre, ma di considerare i potenziali intoppi e ostacoli che s’incontrano sempre nella realizzazione del progetto.
Le conseguenze sono a volte catastrofiche perché non siamo preparati a eventi straordinari che ci colgono alla sprovvista. Non abbiamo fatto il piano B e neppure il piano C e perciò quando tali eventi si verificano non sappiamo che pesci pigliare.
Di fronte all’incertezza molte persone sono disorientate e colpite da una specie di blocco decisionale e perciò tendono a procrastinare le scelte. La procrastinazione è perciò un altro nemico della nostra mente poiché rinvia ad altri tempi decisioni che occorre invece prendere subito, se si vogliono evitare danni pesanti a noi e agli altri.
La paura e lo stress, la rabbia e la voglia di rivalsa, la protezione della propria immagine, la tendenza di adeguarsi a ciò che pensa il gruppo, la difficoltà di abbandonare un progetto fallimentare nel quale abbiamo investito, rappresentano le cosiddette interferenze emotive che sono un altro nemico della nostra mente e che conducono spesso a errori di scelta.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, dicevano i latini.
Perciò
- cominciamo da noi stessi;
- verifichiamo i nostri schemi mentali;
- siamo critici verso noi stessi;
- non facciamoci sopraffare dalle emozioni;
- ascoltiamo chi non è emotivamente coinvolto nel problema.
Insomma, prima di puntare il dito contro qualcuno, facciamo un po’ d’esame di coscienza per scoprire se non siamo noi a ospitare questi insidiosi nemici.
LoStraniero