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24 Settembre 2013, 09.21

Pillole di psicologia

Le regole servono? Quando? Perché?

di Annalisa Croci
Spesso i genitori si pongono alcune domande: come è possibile educare? Attraverso gratificazioni o frustrazioni? Autorità o autorevolezza? Regole e punizioni o libertà? Quali modalità?

I bambini necessitano di limiti e regole, ma anche di gratificazioni e di un clima sereno, in cui sia possibile trasmettere e sperimentare la gioia e l’affetto.
Spesso il genitore però deve fare i conti con la pazienza, con le proprie preoccupazioni ed i ritmi frenetici della quotidianità, ma allo stesso tempo è fondamentale che sia presente per i figli.

La regola e la modalità di trasmetterla cambia dalla nascita alla seconda infanzia; già da tre a cinque anni la regola assume un valore e un significato pratico, ossia indirizza il comportamento e permette di inserirsi nel mondo relazionale. Inoltre grazie ad essa il bambino impara a tollerare i “no“ ed ad avere il senso del limite.
 
E’ necessario che il genitore consideri sempre l’età del figlio e la capacità di quest’ultimo di capire i rapporti causa-effetto e la nozione di tempo, senza di essi il piccolo non sarà in grado di comprendere le regole. 
Le  regole pertanto sono importanti, devono esserci, ma soprattutto devono essere prima comunicate e spiegate, capite dal bambino e poi mantenute. Il bambino non nasce già dotato di regole, ma le apprende e ad insegnarle deve essere, in prima battuta, il genitore.

Il bambino spesso risponde alle regole con pianti e capricci, che mettono in difficoltà i genitori, ma ai quali i genitori devono porre un contenimento. Dunque  può risultare più semplice accontentare il figlio per far terminare le lamentele, ma è necessario restare fermi sulla regola fissata.
Inoltre è importante tenere uno stile educativo coerente, per aiutare il bambino ad orientarsi e capire ciò che può o non può fare, ed entrambi i genitori devono essere presenti nella vita del figlio.

Come e quando applicare le regole? Dove sono le regole?
Le regole devono essere presenti in qualsiasi aspetto della quotidianità, ad esempio avere il proprio posto a tavola, le proprie posate; scandire gli orari per il gioco e la nanna.
Altre regole possono riguardare la comunicazione, come il saluto, pronunciare “grazie e prego“, “per favore“.

Dott.ssa Croci Annalisa
PSICOLOGA
Riceve presso: Centro Medico Aesculapio Gavardo
Poliambulatorio S.Antonio Prevalle

 
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