Questo è un rosé sui generis; non lo conoscevo, ma l'ho scelto perché il proprietario del Ristorante Il Melograno, di Cavi di Lavagna, me lo ha suggerito con un strana luce negli occhi...
Il vino si presenta con un colore non classico per un bollicine rosato, ma con un pantone a metà tra un giallo molto carico ed un arancione medio.
Dal perlage estremamente fine, si tratta di una cuvée composta in modo, direi, unico:
33% Pinot Bianco
33% Pinot Nero
33% Schilcher (blauer Wildbacher)
É proprio la terza uva, tipica dei vigneti austriaci, a donare al vino un naso particolarissimo, estremamente rotondo e morbido, più simile ad un interessante rosso che ad un vino che, da manuale, dovrebbe far presentire una ben maggiore acidità già all'olfatto.
Stiamo peraltro parlando di un vino che rimane in bottiglia per buoni 30 mesi, non escludo pertanto una rifermentazione mallolattica che gli dona appunto la rotondità e la compostezza che descrivevo.
A tutto ciò, si unisce un sentore di frutti di sottobosco, più che di bosco, delicato ma presente, che dona ulteriore complessità al profumo.
Il palato conferma le ottime sensazioni olfattive con una acidità quasi assente e un finale eccezionalmente lungo per un metodo classico.
Si tratta certamente di un vino da tutto pasto: lo conferma il fatto che abbia retto diversi abbinamenti, da un delicato antipasto di pesce fino a, blasfemia!, una ricotta erborinata stagionata in malga estremamente saporita.
Davvero ottimo vino dunque... attendo un vostro parere.
In Valle Trompia e la Valle Sabbia un'offerta gastronomica di cooperazione ed inclusione sociale: dal 5 ottobre al 12 dicembre un ricco calendario con 10 cene a ritmo slow
Ho acquistato questo Franciacorta nella cantina vicino casa. Mi ha incuriosito il produttore, che non conoscevo e, lo riconosco, un prezzo davvero invitante
A Venezia la “fritoa” era considerata quasi un dolce nazionale ai tempi della Serenissima. A produrre le fritole erano i “fritoleri”, al tempo stesso produttori e venditori di frittelle