A Venezia la “fritoa” era considerata quasi un dolce nazionale ai tempi della Serenissima. A produrre le fritole erano i “fritoleri”, al tempo stesso produttori e venditori di frittelle
L'indiscussa reginetta dei dolci di Carnevale, la frittella oppure nel suo nome d'origine "ea fritoa", è una specialità tipicamente veneziana, da sempre considerata il dolce nazionale della Repubblica Serenissima, "gustata" non solo dai veneziani ma anche in tutto il resto del territorio veneto e friulano, addirittura quasi fino alle porte della città di Milano.
Le origini delle frittelle veneziane sono da ricercare in un passato remoto che ci porta addirittura in epoca rinascimentale. Nel '700 circa la frittella fu eletta dolce nazionale dello Stato Veneto. Le frittelle venivano preparate dai "fritoleri" in strada in piccole baracche di legno. La popolarità delle frittelle è ancora intatta ai giorni nostri.
Nonostante che la vera e autentica frittella rimanesse comunque quella veneziana, in tutto il territorio del veneto si diffusero nel tempo ricette locali, dove troviamo per esempio, quelle confezionate con frutta immersa nella pastella, con fiori o ortaggi, in alcuni casi perfino con erbe spontanee di prato e di monte e, ancora, con riso e la polenta.
Assaggiare queste tipiche specialità della cucina veneziana è d’obbligo a Carnevale, magari accompagnandole con un buon caffè bollente o una cioccolata calda per riscaldare le fredde sere di febbraio oppure con un fresco, frizzante prosecco, un vino veneto ideale come aperitivo o con il dessert.
Frittella o fritola veneziana:
Ingredienti per 4 persone:
12 g di lievito di birra
200 g di farina
40 g di uva passa
40 g di pinoli
40 g di cedrini canditi
ca. 350 g di olio di semi
40 g di zucchero semolato
16 g di zucchero a velo
ca. 0,5 cl di grappa o rum
Preparazione
Lasciar sciogliere il lievito di birra in un recipiente riempito con dell'acqua tiepida e zucchero; versare della grappa e incorporare la farina aggiungendo acqua quanto basta. Lavorare adeguatamente la pasta, quindi coprirla con un panno per farla lievitare. Quando la pasta ha raggiunto un volume opportuno (deve crescere), incorporare l'uvetta, i cedrini tritati e i pinoli; infine friggere in olio caldo e scolare le frittelle su carta assorbente, spolverarle con zucchero a velo e servirle ancora calde.
In Valle Trompia e la Valle Sabbia un'offerta gastronomica di cooperazione ed inclusione sociale: dal 5 ottobre al 12 dicembre un ricco calendario con 10 cene a ritmo slow
Ho acquistato questo Franciacorta nella cantina vicino casa. Mi ha incuriosito il produttore, che non conoscevo e, lo riconosco, un prezzo davvero invitante
Questo è un rosé sui generis; non lo conoscevo, ma l'ho scelto perché il proprietario del Ristorante Il Melograno, di Cavi di Lavagna, me lo ha suggerito con un strana luce negli occhi...