La rinite allergica

Nel periodo primaverile sono comuni le forme dovute alla sensibilizzazione a vari pollini.
Allergia significa reazione differente, cioè diversa da quella che avviene normalmente. Divenire allergici vuol dire sensibilizzarsi ad un allergene (cioè ad una molecola a cui si può essere allergici) e reagire in maniera eccessiva al suo contatto.
Oggi tre bambini su dieci sono affetti da allergie, la colpa è anche del nostro stile di vita. Case sigillate e riscaldate, vaccini, antibiotici e una migliore alimentazione.
In questo modo il sistema immunitario è sempre meno impegnato nella difesa contro batteri e virus e volge la sua attenzione verso sostanze estranee di per sé normalmente non dannose (come alimenti, pollini) e reagisce contro di esse. Quindi abbiamo bambini più sani e allo stesso tempo più allergici.

La rinite allergica è una patologia della mucosa nasale che consiste in un’infiammazione conseguente all’esposizione ad un allergene.
E’ dovuta alla presenza di anticorpi IgE diretti contro l’allergene.
E’ caratterizzata clinicamente da: rinorrea (naso che cola), starnuti, prurito e ostruzione nasale.
La rinite allergica è un problema sanitario globale, che interessa circa il 20% della popolazione italiana. La sua prevalenza è in continuo aumento da anni. Pur non essendo una malattia grave, influisce sulla vita sociale e spesso altera le prestazioni scolastiche e lavorative. E’ la prima causa di assenteismo per malattia negli USA. Inoltre è un fattore di rischio per la comparsa di asma e di frequente si complica con una sinusite.

Sono ormai ben conosciuti i principali allergeni implicati nell’insorgenza della rinite:
- allergeni domestici (degli ambienti interni): acari, animali con pelo (cane, gatto, coniglio, animali domestici più rari), scarafaggi, miceti
- allergeni degli ambienti esterni: piante erbacee (graminacee, urticacee, composite, ecc…), alberi (oleacee, betullacee, cupressacee, ecc…), altri animali (cavallo), miceti (alternaria).

Nel periodo primaverile troviamo nell’aria che respiriamo grandi concentrazioni di alcuni pollini: a febbraio-marzo soprattutto quelli delle betullacee (betulla, nocciolo, ontano), poi progressivamente quelli delle graminacee (presenti da aprile a settembre) e delle urticacee (come la parietaria, da marzo ad ottobre); per non dimenticare altri pollini “emergenti” negli ultimi anni, come il cipresso (da febbraio ad aprile) o l’ambrosia (agosto-settembre).

Quali sono i test attualmente a disposizione per la diagnosi della rinite allergica?
Anzitutto il prick test, che si esegue in ambulatorio e consiste nell’applicazione sulla cute dell’avambraccio di gocce contenenti gli allergeni (pollini, acari, muffe, epiteli, ecc.); viene quindi fatta una piccola puntura con un’apposita lancetta; se il paziente è allergico ad una delle sostanze testate, gli anticorpi IgE diretti contro l’allergene presente nella cute in pochi minuti causano una reazione locale (pomfo con rossore, edema, prurito).

Il RAST invece è la ricerca degli anticorpi IgE specifici verso un allergene presenti nel sangue, mediante un esame di laboratorio. Spesso è più affidabile del prick test nel bambino piccolo; inoltre è necessario preferire inizialmente la ricerca su sangue nel caso di dermatiti estese, terapia antistaminica in corso, allergeni molto reattivi (insetti, alcuni farmaci).

La terapia della rinite allergica si basa su tre cardini fondamentali:
evitare l’allergene, farmacoterapia, immunoterapia.

Allontanamento dell’allergene: è indicato quando possibile; ovviamente è difficile evitare i pollini quando sono presenti in elevate concentrazioni nell’aria che respiriamo.  

Terapia farmacologica:
- antistaminici: l’istamina è il mediatore in grado di indurre i sintomi tipici della rinite allergica: prurito, starnuti, rinorrea, ostruzione. Gli antistaminici sono efficaci sui sintomi della rinite; alcuni di essi possiedono attività antinfiammatoria ed agiscono in parte anche sull’ostruzione nasale
- cortisonici nasali: sono la classe di farmaci più efficace nella rinite allergica per il controllo dei sintomi suddetti, soprattutto l’ostruzione nasale
- immunoterapia specifica (i cosiddetti vaccini per le allergie): ha una efficacia ormai dimostrata, è l’unico trattamento in grado di “curare” l’allergia, di modificarne la storia naturale, prevenirne il peggioramento, ridurre l’uso di farmaci. Consiste nel somministrare al paziente allergico, per alcuni mesi all’anno nel caso dei pollini, l’allergene responsabile dei disturbi, in modo di indurre la “tolleranza” verso lo stesso. Abbiamo da tempo a disposizione vaccini per via iniettiva (somministrazione con iniezioni sottocutanee periodiche) o orale (per via sublinguale, in gocce o compresse). L’efficacia è dimostrata per entrambe le vie di somministrazione.

Presso l’Ospedale di Gavardo da anni è attivo un centro di Allergologia dove vengono effettuate visite e test allergologici di vario tipo.
Vengono erogate anche prestazioni più complesse come test per allergici ad alimenti, farmaci, diagnosi e terapia con vaccini per allergici agli imenotteri.
Possono essere trattati anche i pazienti più impegnativi in cui viene somministrata, quando indicata, l’immunoterapia specifica.

Dr. Paolo Prandini
Responsabile Centro Trasfusionale
Ospedale di Gavardo
Az. Osp. Desenzano del Garda