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01 Dicembre 2014, 07.32

Lettere

Quale famiglia cristiana?

di Anne Zell e Fabio Corazzina
«La famiglia come istituzione umana ha subìto nel corso del tempo e all'interno delle società delle trasformazioni che oggi ci invitano a parlare al plurale»

La coppia e la famiglia per la Bibbia sono una realtà della buona Creazione di Dio, nella quale si esprime in modo particolare l'amore del prossimo e la vita in comunione.
In essa si scorge il mandalo di custodire e generare vita nella coppia, nella famiglia stessa e nella società. Ecco perché lo sguardo di Dio su ogni uomo e ogni donna è pieno di amore e tenerezza, di pazienza e misericordia, ma sempre esigente nella costruzione di quel Regno di giustizia e libertà, di dignità e mitezza che des Gesù ha inaugurato.

Con il matrimonio diventa un'istituzione della società, per i credenti da vivere nella luce della benedizione di Dio (per i cattolici in quanto sacramento) come dono e come sfida.

La famiglia come istituzione umana ha subìto nel corso del tempo e all'interno delle società delle trasformazioni che oggi ci invitano a parlare al plurale: cioè di famiglie, di diversi tipi di famiglie - senza voler togliere niente alla famiglia tradizionale, che si e essa stessa modificata e trasformata nel tempo: da famiglia glia allargata a famiglia patriarcale, a famiglia mononucleare.
Costituendosi a volte in nome dell'interesse, a volte del bene della famiglia di origine, a volte per amore, a volte per necessità dei figli, a volte per bisogno di autonomia.

Sappiamo che la famiglia tradizionale come pure altre forme di famiglia sono realtà umana
, fatta perciò di luci e ombre, con relazioni positive ma anche con delle tensioni.
In questo campo le comunità cristiane possono avere un ruolo di accompagnamento, vicinanza e solidarietà nei momenti difficili o nella gioia, nel rispello delle scelte personali, lasciando libertà e dunque non penalizzando o condannando, pur mantenendo, a livello di ordinamento ecclesiastico, posizioni diverse sul riconoscimento delle varie forme di famiglie e di unioni.

In uno stato laico però questo riconoscimento da parte delle istituzioni e della società civile ormai è dovuto: un riconoscimento giuridico che dia diritti e riconosca doveri alle varie forme di unione, fondate sull'amore responsabile, il rispetto reciproco e la libertà, estendendo loro quanto già contenuto nella nostra Costituzione e ribadito anche più volte in sede europea.

Estendendo i diritti (e i doveri pure!) e la tutela ad altre forme di famiglie non si toglie niente alla famiglia tradizionale e non si attacca la sua dignità. O detto più concretamente: un comune che si impegna per la tutela dei diritti degli uni e contro la loro discriminazione, non per questo abbandona i sui doveri e il suo impegno verso gli altri.

Questo lo affermiamo in quanto cittadini, ma anche come credenti
, ispirandoci alla parola e alla prassi di Gesù, che estende e rinnova il concetto tradizionale, «biologico», di famiglia, chiamando madre, fratelli e sorelle Tutti e tutte coloro che fanno la volontà del Padre in cielo. (Matteo 12,46-50).

Da questa famiglia nessuno viene escluso;
questa famiglia comprende tutti e tutte, anche le persone che, magari, avrebbero voluto una famiglia e non sono riusciti a realizzarla, quelle che hanno visto fallire la loro relazione e cercano di costruirne una nuova, quelle che hanno fatto delle esperienze di vita tremende proprio nella famiglia biologica, e che nella famiglia allargata di Dio cercano delle relazioni che sostengono e orientano.

Ci auguriamo che le nostre comunità diventino sempre di più «famiglia cristiana» in questo senso profondamente biblico. Spazi accoglienti, che vogliono raggiungere il cuore dell'altro per semiliare il Vangelo, luoghi dove trovare ascolto e sostegno, dove confrontarsi senza esasperazioni e condanne su vari modelli di vita responsabile (cristiani e non), rispettando le differenze e rinunciando a delle discriminazioni, nella ricerca del bene comune, allargando lo spazio e le esperienze di dialogo e condividendo la buona notizia che è Gesù.
Quel Gesù che ci invita ad uscire da noi stessi per incontrare, ascoltare, bendire, camminare con la gente, facilitando l'incontro con il Signore, Dio della vita.

Anne Zell
pastora della Chiesa valdese di Brescia

Fabio Corazzina
parroco a S. Maria in Silva, Brescia


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