Skin ADV
Sabato 23 Novembre 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

 
 
LANDSCAPE


MAGAZINE





30 Aprile 2012, 10.00

Lettere

La malattia e il potere medico

di Alberto Cartella
Nella disquisizione del dottore in Filosofia Alberto Cartella l'approfondimento attorno al concetto di potere medico esercitato come estensione di un potere politico, partendo dalle considerazioni dei filosofi Deluze, Canghuilem, Foucault
 
Le idee di salute e malattia sono il frutto di una rappresentazione che precede la loro stessa concettualizzazione. Come suggerisce Georges Canguilhem, fisiologia e patologia ricevono tali nozioni da un’esperienza del tutto prescientifica delle stesse: “La patologia, sia essa anatomica o fisiologica, analizza per conoscere meglio, ma essa non può considerarsi patologia, vale a dire studio dei meccanismi della malattia, se non in quanto riceve dalla clinica la nozione di malattia, la cui origine va ricercata nell’esperienza che gli uomini hanno dei loro rapporti d’insieme con l’ambiente”.
 
Lo studio dei fenomeni patologici non è in grado di imporre al suo presunto oggetto di studio, la malattia, alcuna forma di dominio, poiché - sostiene Canguilhem - “non vi è niente nella scienza che prima non sia apparso alla coscienza”. Il sapere medico-biologico deve accettare di non potersi confrontare con un dato oggettivo, ma di avere a che fare con dei malati concreti, soggettivamente definitisi e socialmente definiti tali.
 
Al di sotto del discorso scientifico sulla malattia come negazione della salute vi è dunque l’esperienza fondamentale di una sofferenza, di un mal vivre. La condizione di una salute cagionevole è favorevole, ma questo non vuol dire che attraverso la malattia si sia all’ascolto della propria vita. È il pensiero ad essere legato al prestare ascolto alla vita e non a quello che sta accadendo a se stessi.
 
Prestare ascolto alla vita è completamente un’altra cosa dal pensare alla propria salute, ma una salute cagionevole può agevolare questo tipo di ascolto. I grandi autori come Spinoza in un certo senso hanno visto qualcosa di troppo grande, di così grande che per loro era troppo.
 
Rimane comunque vero che non si può pensare se non si è già in un ambito che eccede le proprie forze, che ci rende fragili. Inoltre, si acquisiscono i diritti di una salute fragile. Per quanto riguarda i medici ne esistono tantissimi di incantevoli e gentili, ma il loro è un tipo di potere o un modo di maneggiare il potere.
 
Abbiamo l’abitudine, almeno nella società europea, di pensare che il potere sia localizzato nelle mani del governo e che si eserciti tramite particolari istituzioni: l’amministrazione locale, la polizia, l’esercito. Esse sono istituzioni che sembrano fatte per trasmettere gli ordini, farli rispettare e punire chi non obbedisce. Ma il potere politico si esercita anche e soprattutto tramite alcune istituzioni che sembrano non aver nulla a che fare con il potere politico, che dovrebbero essere indipendenti e che in realtà non lo sono.
 
La psichiatria, che in apparenza è destinata al bene dell’umanità e alla conoscenza degli psichiatri è essa stessa un modo per imporre un potere politico su un gruppo sociale. L’obiettivo politico, in una società come la nostra, deve essere quello di criticare il ruolo delle istituzioni, apparentemente neutre e indipendenti (come nel caso del potere medico); di criticarle e di attaccarle al punto che la violenza politica che si esercita oscuramente in esse emerga e di conseguenza possa essere combattuta.
 
A volte il medico in quanto medico risulta odioso. È importante però chiarire che non si sta parlando qui del medico in quanto persona, che spesso è incantevole, ma si sta parlando del potere medico e del modo in cui i medici fanno uso del loro potere.  La malattia non è un nemico e non dà il sentimento della morte. Acuisce il sentimento della vita. Non nel senso di coloro che dicono: “Ah quando sarò guarito ricomincerò a vivere”.
 
Le persone che hanno vissuto alla grande sono persone di salute molto fragile. La malattia acuisce una specie di visione della vita. La malattia acuisce la vita in tutta la sua potenza, in tutta la sua bellezza. Questo (anche se non c’è il bisogno di dirlo) non vuol dire che allora le malattie non devono più essere curate (i farmaci servono eccome!). Bisogna sempre cercare di servirsi della malattia, la malattia serve sempre a qualcosa. Bisogna servirsene per essere un po’ più liberi. La libertà non intesa come liberazione da chi ci sta vicino, ma dagli obblighi sociali. Bisogna chiarire, però, che la malattia non è mai fonte di ispirazione.
 
La filosofia, per esempio, non può derivare dalla sofferenza, dalla malattia o dall’angoscia, anche se il tipo di filosofo che ha vissuto alla grande conosce un eccesso di sofferenza. Ma la malattia non può essere concepita come un avvenimento che colpisce dal di fuori un corpo-oggetto o un cervello-oggetto. La malattia è, piuttosto, un punto di vista sulla salute; e la salute un punto di vista sulla malattia.
 
La malattia non è un impulso per il soggetto pensante, ma tanto meno è un oggetto per il pensiero: essa costituisce piuttosto una intersoggettività segreta in seno ad uno stesso individuo. La malattia come valutazione della salute, i momenti di salute come valutazione della malattia: tale è il rovesciamento, lo spostare le prospettive.
 
Malgrado le apparenze, non c’è reciprocità tra i due punti di vista, tra le due valutazioni. Dalla salute alla malattia, dalla malattia alla salute, questa mobilità esiste solo idealmente, è una salute superiore: questo spostamento è il segno della grande salute. La mobilità, quest’arte dello spostamento di cui si è parlato sopra, può essere persa e quindi può smettere di fare, per la salute, della malattia un punto di vista sulla salute, facendo così cadere chi la perde in una condizione di fissità mortifera.
 
Gli spunti per queste considerazioni sono venuti dalla lettura di alcune interviste fatte a due filosofi molto importanti per me in questo momento: Gilles Deleuze (foto 3) e Michel Foucault (foto 4). Mentre Georges Canguilhem (citato all’inizio dell’articolo) è un epistemologo francese morto nel ’95.
Visualizza per la stampa




Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
28/05/2012 09:30
Intorno al concetto di anarchia La riflessione settimanale del filosofo saretino si domanda che cosa significhi essere anarchici e come si leghino a questo concetto quelli di storia e libertà assoluta, prendendo a modello il pensiero e le considerazioni di Gilles Deleuze

08/05/2013 10:00
La filosofia non è un sapere umanistico Una riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella per scardinare l'unilateralità del pensiero in favore di due modi guardare alla filosofia come si legge Aristotele: comprendendo ciò che pensava e ponendo problemi politici in rapporto al presente

23/04/2013 09:30
L'esercizio della stanchezza La riflessione che ci porta questa settimana il filosofo Alberto Cartella riguarda la rappresentazione come riflesso delle nostre paure: un impulso subitaneo a rispondere alle aspettative che la filosofia può curare con la pazienza di far venire le cose a sé

31/07/2012 10:30
L'imperialismo economico come maschera di scontri Nella riflessione del giovane filosofo saretino si concentra sugli strumenti economici di potere, sulla confusione che spesso viene fatta tra i concetti di 'governo' e di 'politica' e sull'idea di conformismo

23/04/2012 11:00
L'università fuori dell'ordine della rappresentazione Riportiamo qui l'approfondimento curato dal fresco laureato in Filosofia Alberto Cartella, che riprende il tema dell'università e della percezione che di essa chi l'ha vissuta e chi la vede come una cosa esterna a se stesso



Notizie da Filosofia
23/03/2020

La quiete dopo la tempesta

Non avrei mai capito veramente cosa sia essere agli «arresti domiciliari», senza la crisi del Covid-19

17/08/2014

Nave, arrivano gli speed check

Verranno posati lungo il tratto di Provinciale che da Nave raggiunge la Mitria. Una decisione che registra anche qualche dissenso

31/05/2014

La seria comicità del rispetto

L’opinione suppone che la gelosia sia la triste conseguenza dell’amore. Ma la gelosia è una finalità, una meta e, se bisogna amare, è per poter essere gelosi

05/05/2014

La competizione degli amanti

Un'acuta riflessione di Alberto Cartella attorno alla muta latente violenza che in ogni rapporto s'insinua e che tutti gli uomini celano con la menzogna del linguaggio

17/04/2014

Il troppo diventa tossico

Alberto Cartella prende in considerazione quel "troppo" che quando diventa squilibrio estremo mette in crisi ogni aspetto della nostra vita

12/03/2014

La difficoltà della leggerezza dell'emozione

Il giovane filosofo Alberto Cartella conduce una profonda riflessione sul nostro quotidiano confronto emozionale, sia esso amicizia o amore. Eppure troppo spesso cristallizzato nel 'non detto'

01/03/2014

Vita e pensiero

Una profonda riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella sulla vita come creazione e su quel "granello di follia" che contraddistingue il cammino di ciascuno di noi

29/01/2014

Divenire e realtà

L'analisi di ciò che è divenire, di quell'inquietudine che nasce dall'esperienza e produce coscienza ne post del giovane filosofo Alberto Cartella, pronto a rispondere ai dubbi e alle domande dei lettori appassionati di filosofia

28/12/2013

Educazione e masochismo

Una riflessione sul contratto masochista come espressione non soltanto della necessità del consenso della vittima, ma anche del dono della persuasione, la spinta pedagogica e giuridica mediante la quale la vittima educa il proprio carnefice

23/11/2013

Il gioco dell'amore e altre sciocchezze

Una riflessione che parte dal gioco del fare l'amore per parlare della leggerezza e della distrazione come inestricabilmente legate in un vincolo di opposizione alla pesantezza della vita quotidiana e usate come strumento protettivo

  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier