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25 Marzo 2012, 07.53
Gardone VT Valtrompia
Cronaca

Una nuova moschea per Gardone Val trompia

di Erregi
Dopo la giusta chiusura del centro culturale islamico in piazza San Carlo, per motivi di sicurezza, la comunità musulmana gardonese e non solo ha trovato un luogo adatto per i propri incontri
 
Una buona notizia per la sempre più folta comunità islamica di Gardone e della Valle, che, dopo la chiusura della precedente sede della moschea, in piazza San Carlo, si riuniva, per la preghiera del venerdì, in Rovedolo, pagando l’affitto dello spazio.
 
Ma la soluzione non era che temporanea: con l’impegno di tutta la comunità, si è trovato uno spazio adeguato, non troppo vicino alle abitazioni e debitamente fornito di posteggi per i fedeli. Si tratta di un locale che rientra nel complesso “ex Bernardelli”, tra Inzino e Gardone, diviso in due piani e sufficientemente spazioso e sicuro.
 
Alla base della chiusura della precedente piccola sede del centro culturale Al Ummah, c’era, infatti, soprattutto la dubbia sicurezza del locale, sempre affollato in quanto luogo di ritrovo, ma al di là dei limiti. Oggi però l’accordo con l’Amministrazione per il cambio della destinazione d’uso degli spazi che occuperanno, che rientrano in una zona artigianale.
 
Nell’atto, inoltre sono state inserite delle condizioni specifiche per l’utilizzo dei locali, i quali potranno contenere un massimo di 99 persone alla volta; i fedeli, poi, dovranno sfruttare i 38 posteggi limitrofi, senza andare ad occupare i parcheggi di via Zanardelli (Inzino di sotto) e, soprattutto, non potranno, nemmeno temporaneamente, utilizzare lo spazio per l’alloggio di persone.
 
I necessari interventi di ristrutturazione saranno, ovviamente, a spese della comunità, che inserirà nel luogo di culto anche due aule ed una biblioteca ad uso dell’intera popolazione islamica che, con la firma dell’accordo ha dimostrato di volersi prendere un impegno serio nei confronti dell’amministrazione e di tutti i concittadini, stabilendo anche i dettagli dell’utilizzo dell’area acquistata.
 
Non mancano, però, le critiche, comprese quelle poco fondate: si sentono già i più intransigenti dire che la precedenza nel sostegno va data agli italiani. Va ricordato, quindi, che sia l’acquisto dei locali che le spese per le ristrutturazioni saranno a carico del centro culturale Al Ummah e che l’amministrazione si è limitata a sottoscrivere un accordo per stabilire le condizioni d’uso.

 
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