09 Marzo 2024, 13.00 Valtrompia Confindustria Brescia
Lavoro in somministrazione, il 2023 si chiude con una flessione del 10%
di Redazione
In calo del 16% anche il dato sul 4° trimestre del 2023, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; i rallentamenti più intensi hanno riguardato i tecnici (-32%) e gli addetti al commercio (-22%)
Con riferimento allintero 2023, la domanda di lavoratori in somministrazione ha registrato una flessione del 10% circa sul 2022, quando invece aveva segnato un +11% sul 2021.
A evidenziarlo sono i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, aderenti allOsservatorio Confindustria Brescia Agenzie per il lavoro, curato dal Centro Studi di Confindustria Brescia.
Come già rilevato nelle passate edizioni dellOsservatorio, la discesa delle richieste che ha caratterizzato buona parte del 2023 va interpretata non solo alla luce della frenata dellindustria locale che, nellintero anno, ha registrato una (modesta) riduzione dei livelli produttivi, ma anche e soprattutto del processo di ricomposizione interno al contratto di somministrazione, che si traduce in una minore incidenza della componente a tempo determinato, a favore invece di quella a tempo indeterminato (il cosiddetto staff leasing).
Nel solo 4° trimestre del 2023, la domanda di lavoratori in somministrazione ha evidenziato una nuova flessione (-16% tendenziale), che segue quelle sperimentate nei due periodi immediatamente precedenti (rispettivamente -5% e -28%). La discesa riscontrata nellultimo periodo dellanno è stata generalizzata fra tutti i macro profili professionali considerati nellOsservatorio. Le flessioni più intense hanno riguardato i tecnici (-32%) e gli addetti al commercio (-22%), mentre contrazioni relativamente più modeste hanno riguardato il personale non qualificato (-16%), gli impiegati esecutivi (-15%), gli operai specializzati (-14%) e conduttori dimpianti (-12%).
Nel periodo ottobre-dicembre 2023, la domanda ha riguardato, in particolare, i conduttori dimpianti (43,3%), seguiti dal personale non qualificato (16,5%), dagli operai specializzati (13,9%) e dagli addetti al commercio (12,5%). Nello stesso trimestre, le figure più ricercate sono state: operatori robot industriali (23,7% della domanda complessiva), seguiti dai non qualificati in imprese industriali (5,4%), dagli addetti consegna merci (5,2%), dagli addetti macchine per lavorazioni metalliche (4,9%) e dai non qualificati nei servizi di pulizia (4,7%).
Per quanto riguarda i profili caratterizzati dalle maggiori difficoltà nel reperimento, si segnalano, in particolare, alcune figure tecniche (tecnici in campo ingegneristico, i tecnici informatici e i tecnici della produzione) ed altre relative agli operai specializzati (fonditori, saldatori, specializzati meccanica di precisione, montatori, manutentori).
Siamo di fronte a un dato consuntivo sul 2023 che ci aspettavamo, alla luce dellandamento dellanno da poco concluso commenta Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare , caratterizzato da un rallentamento delleconomia locale e nazionale, e allo stesso tempo da una maggiore incidenza dei contratti a tempo indeterminato, rispetto alla somministrazione. Sono numeri che non devono comunque trarre in inganno: il territorio bresciano continua a doversi confrontare con un importante disallineamento tra le richieste delle aziende e i lavoratori presenti sul mercato, in particolare nellambito manifatturiero. Non è un caso che, anche nel periodo tra ottobre e dicembre, le figure professionali più richieste siano state quelle dei conduttori dimpianti.
Tra ottobre e dicembre, si assiste ad un significativo incremento rispetto al trimestre precedente (121 contro 106): un livello che ritorna ad essere quello sperimentato nella seconda metà del 2022. Pesano però le incognite globali
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