In Comunità montana la presentazione ufficiale del depuratore da realizzare in località Dosso Boscone a Concesio con un investimento complessivo di 100 milioni di euro
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Un'eco di riscossa per la Valle, che con il progetto del depuratore si dimostra unita più che mai nel segno di infrastrutture importanti per il suo futuro.
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Così, ieri è stato il giorno della presentazione del progetto per il sistema di depurazione della Valtrompia, frutto di pragmatismo e condivisione da parte di tutti i sindaci triumplini, Asvt (gestore del servizio idrico integrato) e Comunità montana, che hanno poi lavorato in sinergia con Ato, Arpa, Aipo, Provincia e Regione.
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Dopo aver visto tramontare l'ipotesi di allungare il collettamento Brozzo-Concesio sino al depuratore di Verziano, si è tornati alla soluzione avanzata già quindici anni fa circa un depuratore di Valle.
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L'impianto verrà costruito in località Dosso Boscone a Concesio su un'area di 13.000 metri quadrati e accoglierà gli scarichi provenienti da 12 comuni triumplini per un bacino di circa 92.000 abitanti e un'intensa presenza di attività produttive che porta il numero di abitanti equivalenti a circa 138.000; di questi già oggi 68.500 sono "trattabili" grazie al suddetto collettamento fognario, altri 12.000 lo saranno entro il 2018 e i restanti 57.500 nel corso del successivo decennio.
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"Il progetto - sottolinea l'architetto Fabrizio Veronesi, responsabile tecnico in Comunità montana - prevede scelte tecnologiche all'avanguardia sia sotto il proï¬lo della riduzione degli ingombri, sia sotto il proï¬lo dell'elevata qualità del reï¬uo ï¬nale, che avrà caratterische compabili con un riutilizzo agricolo una volta giunto nelle rogge della Bassa bresciana.
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Gli impianti prevedono il completo abbattimento di emissioni, sia sotto il proï¬lo degli odori che dei rumori. Inoltre, sarà completamente automatizzato e dotato di controlli a distanza, in modo da garantire la migliore funzionalità nel corso di tutta la sua vita attiva".
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"Si è lavorato al massimo - continua Fabrizio Veronesi - per ridurre il consumo di suolo superï¬ciale, studiando una soluzione parzialmente in ipogeo naturale (galleria) e parzialmente in ipogeo arï¬ciale (copertura verde): il risultato è la completa sparizione dell'impianto dalla vista esterna e la sua totale assimilazione con il paesaggio pedecollinare esistente. Inoltre, tutto il materiale cavato dalla roccia verrà riutilizzato in edilizia, grazie ad accordi preliminari già presi con alcuni cementifici".
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Un'opera di primaria importanza per la Valle, che prevede un investimento importante nell'ordine dei 100 milioni di euro: 75 milioni per le opere a base d'asta e 25 per acquisizione aree, opere di mitigazione, spese tecniche, oneri amministrativi, Iva.
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Un'ipotesi progettuale che ha già superato positivamente le verifiche di fattiibilità generale e che consente la realizzazione delle opere in fasi successive, con 20 milioni già messi a bilancio dall'Ato per l'avvio dell'opera, quindi risorse che andranno reperite nelle diverse sedi amministrative, oltre alla quota già presente nella tariffa pagata da tutti i bresciani.
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Il 2018 non è tanto lontano e con esso anche la possibilità di vedere realizzato un'opera della quale la Valtrompia ha oltremodo bisogno.Â
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Nelle foto, dall'alto in basso: un rendering con l'opera ultimata in località Dosso Boscone; la parte visibile dell'impianto; uno scorcio delle opere di verde contigue da realizzare contigue alla ciclabile; la mappa aerea dell'area interessata.
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