A quasi un anno di regime del sistema a calotta, si possono tirare le prime somme, sia in termini di percentuale che di comportamento degli utenti. A garanzia dell’impegno dei cittadini sono iniziate, dal 2 ottobre, anche le campagne di videosorveglianza dei cassonetti, con sanzioni da un minimo di 50€ ad un massimo di 500€, da reinvestire completamente in iniziative di sensibilizzazione ambientale.
“Sono aspetti di vitale importanza sia il controllo che le conseguenti sanzioni contro i comportamenti maleducati, dal punto di vista civico – spiega Giampietro Belleri, Assessore all’Ambiente e Lavori Pubblici del Comune di Concesio – e riteniamo di aver condotto una campagna di informazione e sensibilizzazione ampia e capillare – prosegue l’Assessore - garantendo anche servizi adeguati alle più disparate esigenze in materia di raccolta differenziata dei rifiuti. Per questi motivi, anche e soprattutto grazie alla videosorveglianza, potremo avere il pugno duro nei confronti dei comportamenti scorretti verso l’ambiente, l’educazione civica, e l’impegno di coloro i quali si impegnano e condividono l’importanza della raccolta differenziata. Quanto introitato dalle sanzioni verrà utilizzato esclusivamente per iniziative di matrice ambientale e di sensibilizzazione sul tema della raccolta differenziata e la sensibilizzazione ambientale.”
Facendo un passo indietro, ripercorriamo i motivi che stanno alla base dell’aver scelto la calotta. Con il classico sistema improntato sui cassonetti stradali, la percentuale di raccolta differenziata si era ormai assestata vicino alla soglia del 48%. Se tale percentuale poteva ritenersi comunque elevata, stante la folta presenza di attività industriali e soprattutto le caratteristiche geografiche di Concesio, in quanto crocevia tra città, Valtrompia e Franciacorta, e quindi visto da molti come comune di passaggio, la stessa percentuale non era sufficiente sia per adempiere gli obblighi normativi, che impongono tutt’ora il raggiungimento del 65%, che per soddisfare la volontà dell’Amministrazione Comunale di aumentare la percentuale di raccolta differenziata.
E’ stato scelto il modello a calotta, all’unanimità dal Consiglio Comunale , scelta condivisa anche dalla Commissione extraconsiliare per l’Ecologia e l’Ambiente. I criteri alla base della scelta sono stati principalmente il non voler stravolgere le abitudini dei cittadini ed i minori costi legati all’alto grado di meccanizzazione delle operazioni di svuotamento dei cassonetti.
“E’ stato senza dubbio fondamentale nella scelta – ricorda Giampietro Belleri – il minor impatto economico della calotta, rispetto al porta a porta, che avrebbe peraltro stravolto le abitudini ormai trentennali dei cittadini. E’ giusto ringraziare sia il Consiglio Comunale che la Commissione Extraconsiliare Ecologia ed Ambiente, che invece di fare la classica politica di opposizione, hanno deciso di condividere i criteri ispiratori e la scelta conseguente.”
Le calotte hanno fatto la loro comparsa ad ottobre 2013 e, dopo quasi un anno di servizio, i primi dati forniti dal gestore del servizio manifestano una percentuale di raccolta differenziata assestatasi intorno al 74%, con picchi mensili anche oltre il 78%. Nel dettaglio, si sono registrati forti aumenti nella raccolta di ogni frazione differenziabile dei rifiuti urbani: +14% per la carta ed il cartone, +18% per il vetro e lattine, addirittura +99% per la plastica, -70% per i rifiuti non differenziati (-2.527 tonnellate). Menzione a parte merita la frazione organica (FORSU), che registra -32% (-328 tonnellate): è necessario interpretare il dato, in quanto anche sui cassonetti marroni sono state installate le calotte, rendendo così unicamente possibile il conferimento di sacchetti di capacità massima 20 litri, mentre prima vigeva l’abitudine di utilizzare sacchi molto più grandi, specialmente per sfalci da giardino e ramaglie (ad es. 110 lt), da svuotare dentro i cassonetti. A fronte di ciò si è però proceduto con l’incremento, da 9 unità a 21, dei Green Service, i cassoni da 6 mc a cielo aperto, proprio per sfalci, ramaglie e quant’altro derivante dai giardini, che hanno visto anche un +67% (+468 tonnellate) nei conferimenti. Un'altra categoria di rifiuti che ha subito un brusco aumento dei conferimento sono i rifiuti pericolosi (toner, vernici, bombolette spray, lampade, etc), conferibili unicamente al Centro di Raccolta Comunale (ex Isola Ecologica) od in alternativa all’EcoCar, furgone attrezzato di Aprica che ogni 1° giovedì del mese si rende disponibile nei pressi del mercato della Pieve, dalle 8.30 del mattino e fino alle 13 circa. E’ opportuno considerare che i rifiuti ora oggetto di forte aumento, come plastica, carta, vetro e pericolosi, in precedenza presumibilmente venivano conferiti nei cassonetti grigi, alimentando quindi il termo utilizzatore, anziché essere recuperati e riciclati, come invece risulta etico e corretto anche e soprattutto dal punto di vista ambientale.
Il comune ha sempre speso tempo e risorse sull’informazione e la sensibilizzazione, sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti, nell’ottica di creare un clima nel quale la differenziazione non sembri un’imposizione, bensì una scelta condivisa con la cittadinanza. Numerosi sono stati gli opuscoli informativi, le locandine, le dimostrazioni sul funzionamento della calotta ed i kit distribuiti gratuitamente (8.000 cestini aerati da sottolavello con 100 sacchi compostabili ognuno, ed 8.000 secchi impilabili per la raccolta differenziata domestica di carta, vetro e plastica), oltre ai 450 composter per il compostaggio dei rifiuti organici, distribuiti anch’essi in forma gratuita con relativo sconto del 15% sulla TARI, ed anche ogni nuovo residente viene adeguatamente formato sui princìpi etico-morali ed ambientali alla base della scelta, nonché del prossimo cambio alla tariffazione puntuale, reso possibile proprio dalla chiave di apertura delle calotte. Sono allo studio anche progetti per il recupero di derrate alimentari invendute presso i centri medi e grandi di distribuzione, piuttosto che mercatini per il riuso di mobili, elettrodomestici e quant’altro sia ancora “giovane” per esser convertito in rifiuto. Inoltre, per incentivare l’uso del Centro di Raccolta Comunale (ex Isola Ecologica) è stato aumentato il monte ore di apertura dello stesso, portandolo da 30 a 39 ore settimanali, garantendo l’apertura in tutti i giorni, sabato compreso, sia di mattina che di pomeriggio. Iniziative di questa matrice comporterebbero, indubbiamente, un accrescimento del senso civico generale, ma è lampante che gli input principali debbano arrivare da ben altri livelli istituzionali.
In primo luogo è necessario che si imponga la produzione di imballaggi esclusivamente riciclabili e, quando possibile, che essi siano composti da un unico materiale o comunque pochi, e facilmente separabili e differenziabili. Inoltre, su ogni confezione, imballaggio, o quantaltro, andrebbe anche riportata la specifica di come differenziarlo correttamente. Questo ultimo aspetto inizia a vedersi, sulle confezioni che troviamo ogni giorno nei supermercati, ma troppi sono ancora gli imballaggi che non si possono differenziare correttamente. A parte ciò, da parte nostra è importante che ognuno di noi, a prescindere da differenze di genere, cultura, etnìa ed estrazione sociale, condivida l’importanza di differenziare i rifiuti già in ambiente domestico, impegnandosi anche per sensibilizzare quanti ancora non ci si dedicano con attenzione.
Sotto il profilo dei costi di gestione, il nuovo sistema comporta una riduzione della spesa, per il 2014, quantificabile in circa il 15%, rispetto a quanto speso nel 2012. Giova ricordare che, per legge, ogni comune deve introitare il 100% dei costi di gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti attraverso il tributo ambientale (oggi TARI), versato quindi da cittadini ed imprese insediate sul territorio, e che quindi una riduzione della spesa provoca una diminuzione dell’imposta sui rifiuti, a vantaggio quindi dei portafogli di cittadini ed imprese.
Continuando sul discorso meramente economico, relativamente al corretto conferimento di rifiuti differenziati, è utile rilevare che i costi per lo smaltimento di rifiuti conferiti come ingombranti ammontano a 127,60 €/tonn, mentre lo stesso rifiuto, conferito come ferro e differenziato dalle altre varie parti non ferrose che lo compongono, comportano un ricavo legato al suo recupero. Per fare un esempio pratico, una bicicletta conferita come ingombrante comporta una spesa di 127,60 €/tonn, mentre la stessa bicicletta, tolti gli pneumatici (costo per lo smaltimento 126,50 €/tonn), se conferita come metallo, comporta un ricavo per le casse comunali in quanto il ferro poi viene riciclato.
Per migliorare il decoro urbano, poi, sono state installate delle barriere mitigative in plastica verde riciclata in ogni punto isola, così da mascherare i cassonetti ma anche individuare univocamente la loro posizione.
“Il sistema delle calotte sta funzionando oltre ogni più rosea previsione iniziale – illustra ancora l’Assessore Giampietro Belleri – anche se restano da risolvere alcune criticità, come ad esempio l’abbandono di sacchi fuori dai cassonetti ed il miglioramento della qualità della differenziata”. Per questi problemi, e ridurre così i comportamenti scorretti da parte di cittadini maleducati, nel rispetto di chi invece si impegna per differenziare i rifiuti e ridurre i costi di gestione, ripartono le campagne di videosorveglianza dei punti isola, con multe da 50 a 500 €, come da regolamento approvato dal Consiglio Comunale a fine 2013. Inoltre, di concerto con la Polizia Locale e grazie ad una convenzione specifica con la Comunità Montana di Valle Trompia, anche le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV), sono titolate a controllare, a campione, i rifiuti che vengono conferiti nei cassonetti, con potere sanzionatorio e finalità educative.