Jang Senato

Sono cinque ragazzi che provengono dall'appenino romagnolo, anche loro ho avuto occasione di conoscerli al Premio Tenco di alcuni anni fa. Li ritroviamo ora con l'album dal titolo “Lui ama me, lei ama te”. La loro è musica leggera, canzoni brevi, sussurrate con una divertente e piacevole “erre moscia”, che rende tutto più fluido e sinuoso. Semplici e stralunati, a volte ricordano Dente, aperti e luminosi, a volte troppo, e rischiano di perdersi e scivolare via con troppa facilità. Le canzoni “Bomba nucleare” e “Respirare” sono due piccoli gioielli che gli Jang Senato hanno estratto dal cilindro, però il disco non convince fino in fondo, sembra ci sia molto di più e molto altro che ancora debba uscire dalla penna e dalle note di questo gruppo. Sono solo al loro secondo disco, anche se alcuni brani di quest'ultimo sono gli stessi del loro lavoro precedente. Stanno nello spazio tra il pop stralunato e il cantautorato, usano chitarre e carillon, poco elettrico e nessuna distorsione.
Ballate, eleganti e piacevoli, ma senza l'intento di rischiare un po', di provare a graffiare. Il carattere scarseggia, la professionalità no. Suonano bene e hanno calcato importanti palcoscenici in tutt'Italia.
Se li ascoltiamo in macchina, mentre si parte per le vacanze, diventeranno la colonna sonora del viaggio. Nel disco troviamo la canzone “Agata”, che vale bene un ascolto. Sono piacevoli, ma mi aspetto qualche cosa in più da loro. Sono certo che avremo ancora loro notizie, anche perché sono ragazzi che hanno voglia di fare e di mettersi in gioco; le novità non li spaventano.