Giuliana Franchini Psicologa, psicoterapeuta infantile, autrice di libri sulla relazione educativa e favole per aiutare i bambini a crescere bene
Giuseppe Maiolo
Psicoanalista e docente di Educazione alla sessualità all''Università di Bolzano. Si occupa di formazione dei genitori e di disagio giovanile
Officina del Benessere, Puegnago, tel. 0365.651827
Si fa riferimento al padre putativo di Gesù, per ricordare le funzioni del padre, anche se prevale il sospetto che gli aspetti commerciali abbiano fatto perdere la valenza simbolica di questa figura
Il 19 marzo, come è ormai tradizione, ricorre l'usanza di festeggiare il papà.
Solo pochi mettono in evidenza come la figura del santo patrono si associ in modo particolare alle virtù della paternità che San Giuseppe incarna con il suo comportamento, peraltro assai poco descritto.
Le Sacre Scritture infatti, ne parlano poco e l'iconografia classica di solito ce lo mostra non in primo piano ma di lato o sullo sfondo, quasi ad indicare le sue virtù: l’umiltà, la pazienza, la presenza silenziosa. Qualità paterne di grande valore che sottolineano l’importanza della sua funzione cioè quella di essere custode della Sacra Famiglia.
E, fuor di metafora, il padre è colui che, nella dinamica familiare, dà protezione e sicurezza. E’ quello che assicura il suo sguardo attento, silenzioso ma presente, contiene e conforta.
A guardare bene le immagini del Santo, sembra di cogliere forza e energia ma pure tenerezza e dolcezza che non sono doti esclusivamente femminili.
Forse allora bisognerebbe ricordarsi di più di questi aspetti nel festeggiare il papà il 19 marzo. Ci servirebbe, credo, riflettere sulle funzioni specifiche della paternità, oggi che se ne lamenta sempre di più la mancanza.
Urge recuperare quel Giuseppe-padre, attento e presente, silenzioso e forte, capace di proteggere e orientare, pronto ad intervenire se ce n’è bisogno, ma anche affettuoso e disponibile.
Una figura decisamente lontana da quell’immagine accattivante del padre eternamente giovane, alle prese unicamente con l’aeu de parfume o impegnato a scegliere i calzini di turno che ci viene propinata dai media.
Forse festeggiare San Giuseppe e dunque il padre vuol dire provare a sbarazzarsi di quegli aspetti deleteri di una paternità inconsistente ed evanescente e cominciare a chiedere a gran voce al padre di essere più autentico e coerente, meno narcisista e seduttore magari di minorenni.
Magari più responsabile, meno Principe vanitoso e più forte nell'impersonare un modello positivo per i figli che per crescere hanno bisogno di riferimenti affidabili.
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