Skin ADV
Giovedì 21 Novembre 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

Giuliana Franchini
Psicologa, psicoterapeuta infantile, autrice di libri sulla relazione educativa e favole per aiutare i bambini a crescere bene
Giuseppe Maiolo
Psicoanalista e docente di Educazione alla sessualità all''Università di Bolzano. Si occupa di formazione dei genitori e di disagio giovanile
Officina del Benessere, Puegnago, tel. 0365.651827
 
 




13 Novembre 2021, 08.00

Blog - Genitori e figli

I giochi violenti di Squid Game

di Giuseppe Maiolo
Da quasi due mesi si sta parlando di Squid Game, il "Gioco del calamaro" la serie TV coreana che sta spopolando

Ad oggi più di 130 milioni di persone, tra cui una grande quantità di bambini, hanno visto il thriller coreano decretandone un successo planetario.

Successo pare determinato dai contenuti che affronta, ma anche dalla forma comunicativa ricca di suspense e colpi di scena terrificanti che incollano al video lo spettatore. Ne ho viste anch’io alcune puntate e devo dire che, oltre al ritmo incalzante che attrae, Squid Game intercetta emozioni e sentimenti, mettendo in circolo una quantità di vissuti.

In gran parte paradossale, a mio avviso, Squid Game è una narrazione della realtà nella quale viviamo e una lettura di come la stiamo rappresentando a noi stessi e agli altri. Rappresentazione ansiogena e terrorizzante, dove violenza e morte sono spettacolarizzate.

Si racconta di un gruppo di persone che “liberamente” partecipa ad una competizione in cui in palio c’è una grossa somma di denaro con la prospettiva di poter cambiare la propria condizione di vita e uscire dalla povertà o dalla disperazione.

In Squid Game però il gioco è particolare. Chi perde non va a casa, ma viene ucciso. E allora tutto diventa una prova estrema per la sopravvivenza, dove è in gioco la vita. Lo capisci fin dall’inizio con il famoso 1,2,3 stella, dove l’eliminazione è fisica. Comprendi che la chiave di lettura di questa storia in 9 puntate, è quella dichiarata da un vecchio malato di tumore che dice “La vita è un inferno, persino peggiore di quel gioco”.

Non si tratta allora solo di come si vive la quotidianità in una società con forti disuguaglianze sociali come è quella coreana, ma della “vita come competizione estrema”, come dichiara apertamente lo stesso regista.

Diverse sono le storie, raccontate peraltro con l’ausilio di numerosi elementi simbolici, che passano attraverso vari giochi e sono conditi da azioni di violenza e morte, dove la risposta emotiva di chi partecipa è polarizzata, di grande sofferenza o di totale indifferenza.

E non è sottotraccia una costante deumanizzazione degli eventi violenti che alla fine rende indifferenti alla sofferenza umana e riduce o sopprime compassione e partecipazione empatica.
 
Allora, vista la diffusa popolarità della serie coreana, nasce la domanda: Squid Game è adatto ai minori, anche quelli superiori a 14 anni? Non stiamo già accettando a sufficienza che i bambini siano sempre meno capaci di cogliere le emozioni degli altri e trovino spesso divertente il gioco delle prevaricazioni dei bulli?

Ho sentito madri riferirmi preoccupate che già molti bambini hanno visto Squid Game e che alcuni di loro ne propongono l’imitazione di alcuni giochi. Ma sento anche dire che le violenze della serie coreana non sono peggio delle tante che circolano in TV. Non nego che sia vero, ma temo fortemente che le tematiche di Squid Game aumentino nei bambini e negli adolescenti il rischio di emulazione degli atteggiamenti violenti.
Senza allarmismo, ricordiamoci che loro non sono in grado di decifrare le immagini che vedono né distinguere la realtà dalla finzione. Hanno bisogno di adulti responsabili, e non del Parental Control, per essere quanto meno accompagnati ad affrontare questi argomenti.


Giuseppe Maiolo
psicoanalista
Università di Trento
Visualizza per la stampa




Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
18/11/2018 08:00
Madri che uccidono Uccidere i figli e togliersi la vita è un gesto che ti appare mostruoso, inconcepibile, innaturale e contrario all’idea che abbiamo delle madri che i figli li mettono al mondo e li fanno crescere.

11/02/2020 11:00
Per un'educazione digitale Il Safe Internet Day (SID) che si celebra quest’anno punta ancora alla sicurezza in Rete con lo slogan “Connessi e sicuri”


19/07/2021 10:52
Sfruttamento sessuale dei minori. Una piaga da combattere C'è da rimanere sconvolti a leggere i dati diffusi qualche giorno fa dal Garante della Privacy sui minori in rete

26/06/2021 08:00
L'estate della ripresa e i progetti per il benessere familiare Dopo il lungo tempo dell'allarme, sembra arrivare un po' di leggerezza. Ci prepariamo ad una nuova estate che speriamo serva a noi e ai figli per recuperare benessere psicologico e ridurre gli effetti dello stress

22/01/2022 07:42
Povertà educativa e cultura della violenza La violenza sulle donne da parte dei maschi è purtroppo una realtà quanto mai ricorrente, ma le riflessioni sul maschilismo che la alimenta continuano ad incontrare inaccettabili resistenze



Notizie da Genitori e Figli
12/09/2022

Insegnare vuol dire...

Insegnare, dice il vocabolario, è verbo transitivo che vien dal latino "insignare" e significa "imprimere segni"...

17/06/2022

Tempo di esami e tempo dell'ansia

Con gli esami in arrivo l'aria che si respira in famiglia e tra i ragazzi, è carica di tensione

22/01/2022

Povertà educativa e cultura della violenza

La violenza sulle donne da parte dei maschi è purtroppo una realtà quanto mai ricorrente, ma le riflessioni sul maschilismo che la alimenta continuano ad incontrare inaccettabili resistenze

03/01/2022

Il Capodanno nella psiche e l'arte del cambiamento

Si dice che il Capodanno sia una sorta di compleanno collettivo e i festeggiamenti rappresentino per tutti, nel bene e nel male, la consapevolezza di un anno in più. Ne deriva che le reazioni a questa ricorrenza siano diverse

31/12/2021

Coltivare la speranza

Se c'è una parola che nei giorni natalizi e di fine d'anno ricorre più di frequente, questa è la "speranza".

15/12/2021

L'albero di Natale, ancora metafora della nostra esistenza

Nei preparativi per il Natale ancora oggi, oltre al Presepe come narrazione della cristianità, c'è l'albero da adornare all'esterno o in casa


14/09/2021

Il silenzio degli innocenti. Le vittime inascoltate dei bulli

Valentina ha sperato ogni giorno che i suoi compagni potessero avere compassione di lei e prima o poi la lasciassero in pace, almeno durante la pausa, quando gli altri si divertivano e lei si cercava una tana dove sparire. Ma inutile


04/08/2021

Dal DDL Zan all'educazione e alla prevenzione dell'omofobia

Il grande dibattito attorno al DDL Zan evidenzia lo scontro politico in atto ma anche quanto ci sia ancora da fare per contrastare la violenza nei confronti delle diversità e in particolare quelle riguardanti la sessualità

24/07/2021

Il gioco come confronto. Ovvero, educare anche alla sconfitta

Da più parti e da tempo, ormai, si dice che nell'educare serve fornire il senso del limite, contenere gli eccessi, dare un confine alle richieste, moderare le pretese


19/07/2021

Sfruttamento sessuale dei minori. Una piaga da combattere

C'è da rimanere sconvolti a leggere i dati diffusi qualche giorno fa dal Garante della Privacy sui minori in rete

  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier