In questi mesi abbiamo assistito ad uno dei più violenti attacchi  virali mai registrati in tempi recenti; come ormai è noto si tratta di  Cryptolocker e la sua pandemia, oltre ad aver messo in crisi i sistemi  di posta di mezzo mondo, ha eluso tutti i principali sistemi di  protezione per arrivare ad infettare i computer di persone che invece di  un rimborso si sono trovati davanti alla richiesta di un riscatto per  riavere i propri files. Ma andiamo con ordine.
Crypto-che?
Cryptolocker è tecnicamente un Ransomware; tolta la definizione da  entomologo, sostanzialmente è un virus che infetta il computer di chi  esegue il file.
Una volta dentro, Cryptolocker agisce in maniera del tutto  silenziosa. 
In primo luogo scansiona il computer locale e tutte le  risorse di rete collegate in rete, alla ricerca di determinati files.  Tipicamente cerca documenti, fogli di calcolo, immagini ed eseguita la  scansione si prepara a codificare i vostri documenti più importanti,
Finito il lavoro, arriva il momento in cui viene presentato il conto  all’utente attraverso una schermata sul browser dove viene chiesto un riscatto in Bitcoin (una moneta virtuale). 
A questo punto scatta in  gioco il fattore tempo: se lo fai subito, dice il virus, lo paghi la  metà, altrimenti dopo un tot di ore devi pagare il prezzo pieno per  avere i tuoi files.
Come rischio l'infezione?
Sostanzialmente in un allegato di una mail.
    - Un corriere che comunica la mancata spedizione un pacco in arrivo  per un problema non meglio specificato (ma contenuto nell’allegato);
 
    - Una conferma di un ordine (in genere di importo rilevante);
 
    - Un rimborso di un ordine (in genere di importo rilevante);
 
    - Un sollecito di pagamento;
 
Ma la motivazione sta alla fantasia degli autori e quindi cambia caso  per caso, così come cambia la tipologia del file allegato. 
Non a caso  una chiave di successo nella propagazione virale è appunto la presenza  di numerose varianti.
Attualmente sono stati rilevati due tipi di allegati:
    - Il finto pdf
 
    - Il file strano ma che si esegue.
 
Come è possibile che mi arrivi un virus per email?
La domanda è lecita. Ma per poter chiarire meglio questo aspetto bisognerebbe scrivere un libro!
Ora, Cryptolocker non è certo una novità, al punto che l’ultima  ondata nota era di poche settimane fa ma ha avuto molta meno eco per via  del fatto che chi aveva un buon antivirus (ed erano pochissimi quelli  aggiornati al momento del botto) era salvo, gli altri un po’ meno.
A questo giro, ed è il motivo per cui è esploso il pandemonio, nessun  antivirus risultava ancora pronto nelle prime fasi della pandemia,  poiché l’infezione ha girato nella rete ad una velocità talmente elevata  da non permettere agli antivirus di rispondere in tempo utile ed  inoltre, e questo è un altro fattore di novità, sono girate diverse  varianti in sequenza tale tale da rendere già obsoleta una definizione  appena uscita.
Come posso capire, nel marasma quotidiano, se una mail va aperta o no?
In generale consiglio sempre di cestinare le mail non attese, nel senso che se sappiamo di non aspettare consegne da corrieri, non abbiamo fatto ordini in Internet, etc cestinate senza ombra di dubbio. 
Ultimamente arrivano anche finte mail da Telecom per esempio, ma se solitamente le ricevete in forma cartacea, la risposta l'avete già trovata da soli!
Alla peggiore delle ipotesi chiedi ad un tecnico PRIMA di aprire il file.
Ok, ho preso Cryptolocker. Pago non pago?
I soldi sono i tuoi, la scelta pure. Se hai un backup di quello che hai perso mettilo in cassaforte e ripulisci il pc.
Se hai perso tutto e non c’è rimedio io, fosse il mio computer, difficilmente pagherei. Ma ovviamente è una mia opinione.
E comunque ricordate un vecchio motto: un backup, di suo, non sembra avere alcun valore; è il ripristino che fa la differenza. 
Volete approfondire meglio questo argomento? Vi invito a leggere l'articolo completo sul mio sito internet a questo indirizzo http://www.brinformatica.it/cryptolocker-questo-sconosciuto/
P.s. Per qualsiasi dubbio potete inoltrare la mail sospetta di cui non vi fidate a questo indirizzo: virus@brinformatica.it 
Roberto Berardi
B.R. Informatica
www.brinformatica.it