Skin ADV
Giovedì 21 Novembre 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

LANDSCAPE


MAGAZINE


 

 





25 Agosto 2021, 10.02

Blog - Gira la Ruota

Stelvio, tra antiche rivalità e nuovi sorrisi

di Luca Pietrobelli
Ed infine, a tre anni esatti dalla mia prima scalata al Gavia, ho chiuso il ciclo

L’avevo detto: “il prossimo è lo Stelvio”, non è stato così, ci sono state tante salite in mezzo, anche mitiche, ma lo Stelvio mi è sempre sfuggito.
L’occasione è arrivata come un fulmine a ciel sereno: 3 giorni di ferie con due amici a Santa Caterina, le biciclette legate sul furgone e l’obiettivo di scalare il Gigante.

I puristi del mestiere diranno
che la vera salita al Passo Stelvio è quella da Prato, mentre noi l’abbiamo affrontata da Bormio, ma non abbiamo potuto fare altrimenti; due giorni prima abbiamo sbagliato a misurare i tempi ed i modi e ci siamo ritrovati ad affrontare un’uscita di 6 ore e mezza, rincasando a sera, stanchissimi, sarebbe stato improponibile presentarsi alla partenza di Prato dello Stelvio. Poco male, la cima è condivisa, bisognava tentare.

Ho deciso di affrontare la salita per conto mio, con il mio passo, regolare, per non rischiare tracolli inutili.
La salita da Bormio è ritenuta più semplice ed è sicuramente meno panoramica, almeno per il primo tratto; quando si raggiunge la seconda casa cantoniera e si entra nella valle del Braulio si vedono gli ultimi 5 km di salita con dei pittoreschi tornanti che rimandano alle antiche imprese dei campioni del passato.

Le pendenze non sono impossibili con un 7% circa di media e punte massime dell’11% e con tornanti che permettono di rifiatare, al contrario di quelli che si trovano sul Mortirolo che si impennano senza possibilità d’appello, è possibile affrontare la strada con regolarità e, volendo, provare a scattare.

A circa quattro chilometri dall’inizio della salita ho incontrato due ragazzi francesi che hanno poi deciso di accompagnarmi restandomi a ruota: dopo qualche tornante il meno allenato dei due si è staccato, incitando l’amico a non mollare, che l’avrebbe poi raggiunto.
E così siamo saliti insieme, io e il francese, legati dall’antica rivalità che congiunge i nostri Paesi, soprattutto se si parla di ciclismo, legati dall’atavica e impronunciabile simpatia che lega le nostre terre.

La salita, come sempre, è un viaggio sull’asfalto ed un viaggio interiore: si sentono le voci dei tifosi del Giro, si leggono le scritte sui muri (a caratteri cubitali troneggia il nome “SAGAN”), si ascoltano le proprie sensazioni e i pensieri si srotolano; tornano alla mente ricordi che si credono dimenticati e si torna ad osservare la gente che pedala.
Lo Stelvio propone l’essenza vera del ciclismo amatoriale: centinaia di persone con ogni tipo di bicicletta che si cimentano nella prova, per piacere, per allenamento, per il gusto di pedalare.

La parte più bella della salita sono i 5 km finali: un lungo falsopiano porta agli ultimi tornanti e ci si trova in una situazione decisamente strana. Si è ormai sopra i 2000 metri di altitudine, ci si sente leggeri, non perché si stia vincendo la gravità, ma per una strana sensazione data dalla rarefazione dell’aria; si pedala e si vorrebbe dare di più ma non si riesce, si riesce solo a godersi il fresco, il sole che scotta in maniera impercettibile e il panorama che si fa sempre più interessante.

Quando la strada riprende a salire si può scegliere se scendere verso il Passo Umbrail, sconfinare in Svizzera e risalire da Prato dello Stelvio o continuare: qui è finita anche la mia alleanza armata con il compagno francese, per onorare la tradizione ciclistica che accomuna tutti e due ho dovuto incrementare il ritmo per non vedermelo davanti al traguardo.
Lo so, non è una corsa, ma un pochino coi cugini bisogna sempre provarci!

L’arrivo in cima è un soffio, un colpo di pedale, un respiro.

Come è iniziato, tutto finisce e si spegne. Sei sulla cima, puoi guardare l’altro versante, osservare il confine, e lasciarti andare ancora una volta alla magica frase “ce l’ho fatta”. Giusto il tempo di salutare i nuovi amici incontrati, promettere una scalata insieme al Mont Ventoux per poi ripartire a fionda per la discesa.

La montagna, in fondo, non respinge nessuno, basta saperla prendere.
Stelvio, una salita storica, mitica, da fare e goderne almeno una volta.

Luca Pietrobelli

P.s.: la discesa è comunque più bella!

Visualizza per la stampa

TAG





Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
09/05/2013 09:00
Arredi urbani La storia passa occupandosi di riciclare tutto quello che già è passato, anche i piccoli particolari colpiscono solo chi conosce la ruota che gira intorno alle nostre vite.

16/12/2014 10:11
La terra non gira, o bestie! Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”

29/05/2013 09:44
Una scalata su due ruote verso Sant'Emiliano Sabato 1° giugno va in scena la 3° scalata in mountain bike organizzata dal GAM con partenza dalla piazza di Sarezzo e arrivo dopo 8,3 km lungo la carrabile della Passata ai 1.102 metri del santuario saretino. Le iscrizioni sono possibili sino alle ore 9 del giorno della gara

24/04/2012 11:00
Che fine ha fatto la «Ca' dè le bàchere»? A cento cinquant'anni esatti dalla nascita del poeta Angelo Maria Canossi sarebbe bello riuscire a valorizzare in qualche modo quella dimora sita a Bovegno dove il maestro trascorse gli ultimi anni di vita

28/05/2014 10:48
Si avvicina la 4° scalata in mtb a Sant'Emiliano Sabato 31 maggio alle ore 10 scatterà da piazza Cesare Battisti a Sarezzo la 4° edizione della scalata in muntain bike verso i 1.102 metri del santuario saretino 



Notizie da Sport
17/02/2024

Col suo skate «vola» nelle Filippine per il Mondiale

Si chiama Marco Zeni ed è di Agnosine. Non ha ancora vent'anni ed è stato inserito nel Team Italia per partecipare al Mondiale di Downhill Skateboard in programma a Tagaytay, nelle Filippine

29/04/2023

Torna il Grand Prix di Corsa in montagna

Dopo 4 anni di stop per la pandemia, torna per l'8ª volta la manifestazione che coinvolge anche Valtrompia e Valle Sabbia. Questa domenica il via con la Gamba Buna di Caino

27/01/2023

Tour de Swiss virtual race

La nona tappa del campionato Rec Race con gare sui rulli ha percorso una tappa del Tour de Suisse

13/12/2022

Livigno virtual race

La sesta gara virtuale della stagione 2022-2023 del campionao Rec Race ha visto i corridori affrontare un impegnativo percorso in montagna


21/05/2022

Il Giro donne torna in Valle Sabbia

Dopo la kermesse dello scorso anno con partenza di tappa a Gavardo, il Giro d'Italia femminile torna sulle strade valsabbine, questa volta però con una delle tappe regine, il 7 luglio: la Prevalle - Maniva



13/09/2021

Incredibile Sonny, è campione europeo

Un maestoso Sonny Colbrelli ha trionfato agli Europei di ciclismo su strada, a Trento, al termine di una gara capolavoro

04/06/2021

Cercasi impiegato amministrativo

La proposta arriva dall'Azienda Speciale Albatros, la "municipalizzata" di Lumezzane. L'assunzione è a tempo indeterminato, il relativo bando scade il 15 giugno


31/05/2021

Il punk

Con quello odierno si chiude un cerchio lungo cento episodi, un piccolo traguardo che porta questa rubrica in tripla cifra e che, per festeggiarla, sceglie una figurina diversa, anticonvenzionale, folle e oltre qualunque altro aggettivo si possa usare; ma in grado di impersonare il termine "leggenda" come poche


12/05/2021

Il poeta

Esistono molti modi di fare poesia, tra questi quello su carta, ma quella espressa da Ezio Vendrame non si è limitata alle pagine dei libri, riversandosi nei campi da calcio sotto forma di ala destra


  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier