Quando sono oscure le ragioni di alcune scelte, siano esse locali che internazionali , si pensa subito che qualcuno ci voglia ingannare. Il passaggio dal sospetto al complotto è la naturale risposta del pensiero semplificato
L’analfabetismo scientifico dei nostri politici, che non esclude i ‘movimenti del No’ e la sinistra, ha buon gioco a far leva sull’alto livello d’influenzabilità degli italiani.
Se i contemporanei non sono in grado di elaborare strategie contrarie al negazionismo, il passaggio dal ‘protocollo dei savi di Sion’ al Bilderberg, non può che essere la riproposizione del solito complotto ‘pluto-giudaico-massonico’.
Non che la finanza e le banche non abbiano grandi responsabilità nella crisi che investe l’Europa, ma il cercare capri espiatori in misteriosi ‘poteri forti’ è il modo migliore per sfuggire alle proprie responsabilità e inettitudini.
Il ‘sospetto’, è un meccanismo mentale naturale nell’essere umano, se non riconosciuto e controllato si manifesta in ‘maniera malata’.
Il ‘sospetto’ è il titolo di un libro di Laura Grimaldi sul mostro di Firenze. La scrittrice che al tempo della stesura dirigeva le collane: ‘Segretissimo’, il ’Giallo Mondadori’, ‘Urania’, descrive nel romanzo gli stati d’animo di una madre che sospetta il figlio dell’uccisione delle giovani coppie.
Alla trama del giallo si aggiunge una lucida analisi della psicologia e degli stati d’animo che accompagnano il racconto fino alla sua conclusione: “… l’inquietudine si trasforma in paura e infine in ossessione tormentosa e irreversibile… la lama concreta del ‘mostro sembra essere non meno micidiale della lama metaforica che affonda nella psiche minata dal sospetto…”
Secondo Luigi Zoja, psicoanalista di scuola junghiana, il sospetto ed il complotto alimentano la paranoia: “La paranoia ha sterminato più masse umane delle epidemie di peste, ha umiliato e annientato più della collera di Dio…”
Una paranoia collettiva il complottismo politico? O una lucida strategia? Mah, chilossà!
Stiamone comunque alla larga e vacciniamoci, se non altro per quanto la storia ci ha insegnato.
“…Solo all’apparenza questo disturbo mentale appartiene al secolo scorso… Hitler, Stalin, Pol Pot, i gulag, i campi di sterminio… Non è così purtroppo, la paranoia è viva e lotta insieme a noi, in mezzo a noi…
Come un virus resiste sotto la pelle della società, e può riaffiorare al primo calo delle difese immunitarie. La paranoia si alimenta essenzialmente di due principi nutritivi: il sospetto e il complotto.
Ogni volta che siamo tentati di assumerci responsabilità e finiamo di cercare i colpevoli da qualche parte la paranoia è in agguato. Attribuire il male agli altri costa molto meno che esporsi alle critiche”.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?