Un assaggio si era già avuto in campagna elettorale. Mentre una parte prometteva di restituire l'IMU, un'altra di dare a tutti un reddito di cittadinanza di 1000 euro, Bersani sognava di smacchiare il giaguaro.
È un problema più di psichiatria che di politica quello che assilla oggi il PD e il suo segretario.
Come artista avrebbe superato di gran lunga tutti i contendenti, ma gli elettori fanno già fatica a capire il reale è difficile che interpretino anche i migliori sogni.
La scelta di Marini è il completamento, del Surrealismo: dal sogno alla follia.
Nulla di quanto aveva detto nei giorni precedenti poteva preludere che dal cappello sarebbe uscito il “lupo marsicano”, ancora più improbabile l’accordo con Berlusconi.
È vero che le vie dell’inciucio sono infinite, ma la faccia simpatica del segretario sembrava una garanzia che i più squalificati cialtroni dell’egocentrismo sarebbero rimasti alla finestra.
Sulle povere spalle del filosofo della metafora, ben interpretato da Crozza, si sono accaniti i soliti fratelli coltelli che da tempo ne ricercano lo scalpo, e lui ha fatto di tutto per concedersi come agnello sacrificale. La schiera di cooptati incapaci di vita propria ucciderebbero volentieri il padre, senza pensare che si ritroverebbero orfani e immediatamente gabbati,
Oggi la strada stretta è diventata impervia; lo sbocco può essere il proseguire nella vendetta.
Al trombato Marini si potrebbero aggiungere, Amato, D’Alema, la Finocchiaro, tutto nel solco di ”muoia Sansone con tutti i Filistei”, ma si potrebbe anche tentare un nuovo aggancio con i 5 Stelle. La più naturale alleanza di quei Democratici che credono in Bersani.
Certo il furbo comico genovese vorrebbe alcune contropartite, che sono comunque sempre meno indecenti di quelle che si dovrebbero dare al fuggiasco giudiziario.
L’alleanza a sinistra eviterebbe in ogni caso la frantumazione del PD e un’eventuale uscita del Renzi di turno avverrebbe al centro, con i noti risultati già sperimentati con Rutelli.
Se il surrealista ritornerà a ragionare, si riprenderà dalla batosta di essere arrivato primo e non aver vinto e manderà al diavolo i D’Alema, i Veltroni, I Turchi, i Franceschini, tutti quelli che fingono di volergli bene, potrà ancora essere di qualche utilità a quel povero partito che ha gli elettori migliori della sua classe dirigente.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?