Partecipanti provenienti da tutta Italia alla manifestazione tenutasi l’ultima domenica di maggio in Valle Duppo: Gorizia, Varese, Genova, Parma, Modena, Rovereto, Milano e Cremona sono solo alcune delle città dei moltissimi che si sono dati appuntamento a Lodrino, accomunati dalla loro passione, nonostante la lontananza.
Allo stand del tiro di precisione molti tiratori si sono “sfidati” in divertenti sequenze di fuoco su bersagli metallici posti a 120, 150, 210 e 285 metri con angoli di sito da 5° a quasi 40°: un tiro non certamente facile, neppure per coloro che hanno utilizzato splendide armi dotate di potenti ottiche: dominatore assoluto di questa prova è stato Artemio Stefanina, che con il suo Garand con mire metalliche ha colpito correttamente la sequenza di piastre nell’incredibile tempo di 16” e 82 centesimi.
Accanto al tavolo delle iscrizioni e della verifica bersagli, sempre affollato di appassionati che coglievano l’occasione per scambiarsi opinioni e consigli sui propri “ferrivecchi”, era allestita la postazione per il tiro ad aria compressa con le carabine messe a disposizione direttamente dalla Adinolfi-Gamo con la collaborazione dell’armeria Galli di Cremona: molto apprezzato questo stand da giovani e giovanissimi e qualche mamma, ma anche qualche “grande” ha lasciato un attimo il suo Enfield per cimentarsi nel tiro ai cucchiaini!
Protagonista principale dell’evento era, ovviamente, la postazione del Tiro storico dove poter ingaggiare bersagli quadrati (ma appesi per uno spigolo) posti a circa 110 metri di distanza: quattro sequenze di tre colpi nelle quattro posizioni di tiro riportate nei manuali di inizio novecento: in piedi, in ginocchio, coricati a terra e seduti e poi 20 secondi di fuoco libero in una delle quattro posizioni a scelta del tiratore.
E’ stato storicamente interessante, poi, poter vedere nella stessa batteria molte generazioni di armi di tutto il mondo dal Carcano 1891 al Garand, dal Werndl 1873/77 all’ AR15, dal Beaumont-Vitali 1871/88 all’Enfield n°4 MkII, dal MAS36 all’AR16, dal Kommission 1888 all’SKS, dal Waenzel 1868 al Pattern 1917, dalla carabina Westley Richards 1867 alla carabina M1 e ancora dal Krag 1889 al k98, dal P14 al Thompson 28 A1, dallo Springfield 1903 all’ SVD40, dall’Arisaka 38 al MKET 43 e poi Steyr 95, Vetterli 70/87/16 e tanti Enfield, Schmidt-Rubin, Carl Gustafs 96, Mosin Nagant ecc ecc. (in allegato la classifica generale delle prestazioni del tiro storico).
Questa fitta presenza di armi tanto diverse è la dimostrazione del crescente valore culturale, sportivo e sociale associato alle armi storiche, un tempo costruite per la difesa nazionale e testimoni della storia di quegli uomini che l’hanno vissuta e che oggi, con l’inarrestabile passare del tempo, sono divenuti ambiti oggetti di studio, da collezione e di sano divertimento.
Giusto per “scaldare le canne” o per rilassarsi dopo le sessioni di tiro storico o di precisione, lo stand del Tiro al gong è stato sempre affollatissimo. In che cosa consisteva? Molto semplice da posizione in piedi tiri a piastre metalliche poste a 60, 80 e 100 metri con diversi angoli di sito: essendo un esercizio piuttosto semplice (anche se sempre divertente) è stato da palestra per numerosi neofiti del tiro grazie alle armi messe a disposizione da Euroarms Italia e grazie alla costante attenzione del personale istruttore dello staff che seguiva passo passo i tiratori.
Molto gettonata anche la postazione del tiro “Al Centro del Centro” dove era necessaria grande abilità e anche un pizzico di fortuna per colpire con un solo colpo con tiro imbracciato il centro del bersaglio dal diametro di 10 mm: in palio un Moschetto Schmidt Rubin 1911 offerto dal Museo della Guerra Bianca e da Euroarms Italia.
Dopo una serrata sfida il moschetto è stato vinto da Giancarlo Pozzali di Bagnolo Mella con un centro praticamente perfetto. Merita comunque una menzione speciale il Artemio Stefanina per le numerosissime ripetizioni dell’esercizio nelle quali ha spesso sfiorato di qualche millimetro il “Centro del Centro”.
Al termine delle sessioni di tiro domenicali, come ormai è di tradizione, il sindaco di Lodrino Iside Bettinsoli e Alberto Pedersoli assessore allo Sport del medesimo comune, hanno portato loro saluto e il plauso alla manifestazione che riesce ogni anno ad essere più coinvolgente e apprezzata: giusta soddisfazione per la ventina di volontari del Museo della Guerra Bianca che si sono prodigati nell’organizzazione e nella gestione delle due giornate in cui si sono avvicendati oltre 120 tiratori per complessive 425 prestazioni di tiro.
Il tono informale, ma sempre rigorosamente attento alla sicurezza, della manifestazione piace sempre più ai partecipanti confermando la necessità di dare forse più spazio a momenti così intensi di aggregazione tra appassionati di armi antiche e moderne e della loro breve o lunga storia.
Doveroso concludere con il
ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati per la buona riuscita della manifestazione organizzata dal
Museo della Guerra Bianca: in primis ai volontari che si sono impegnati nell’organizzazione, grazie agli enti territoriali che dal
Comune di Lodrino fino alla
Regione Lombardia hanno dato il loro appoggio alla manifestazione, grazie agli organi di stampa che hanno promosso e sostenuto l’evento, in particolare la rivista
Armi e Tiro (
www.armietiro.it), e ai numerosi e prestigiosi
sponsor che hanno dato il loro sostegno e un grazie particolare agli amici del
Poligono di Valle Duppo (
www.valleduppo.it ) di
Euroarms Italia (
www.euroarms.net) e dell’
armeria Galli (
www.armeriagalli.it) che hanno garantito anche l’indispensabile supporto logistico alla manifestazione.
(Resoconto di John Ceruti, Museo della Guerra Bianca).