L'evoluzione italiana dei mercati liberi di energia e gas
di Redazione
L'osservatorio di Sostariffe.it rileva che anche nel nostro Paese, pur più lentamente rispetto al alcune nazioni del Nord Europa, crescono le percentuali di famiglie che scelgono un'operatore libero del mercato dell'elettricità e del gas
In Italia cresce la cultura del cambio di fornitore dei servizi di energia e gas, ma a distanza di diversi anni dalla liberalizzazione i risultati sono ancora modesti. Il 22% delle famiglie italiane ha scelto un operatore del mercato libero dell'elettricità, mentre per il gas la percentuale è dell'11%: ciò nonostante i risparmi potenziali e la facilità di cambio operatore siano simili per entrambe le utenze.
Nel nostro Paese il cambio di gestore dei servizi di energia elettrica e gas, molte volte indirizzato alla ricerca di un’opportunità di risparmio, sembra essere una pratica in crescita.
L’ultimo studio di SosTariffe.it ha analizzato l’evoluzione dei mercati di energia elettrica e gas dalla liberalizzazione: nel 2012 la percentuale di famiglie che hanno attivato una tariffa del mercato libero è del 21,8% per l’energia e del 10,9% per il gas.
Il mercato libero dell’energia sembra aver avuto da subito un successo maggiore di quello del gas. Nonostante quest’ultimo sia stato “liberalizzato” quattro anni prima, ad oggi è il mercato dell’energia elettrica a registrare un numero maggiore di famiglie con un’offerta diversa da quella di Maggior Tutela dell’Aeeg.
Il mercato libero del gas si è invece affermato molto più lentamente: nel 2011, otto anni dopo la liberalizzazione, solo poco più del 10% delle famiglie italiane aveva un fornitore di gas diverso da quello regolamentato.
La tendenza è confermata dal confronto effettuato con altri Paesi dell’Unione Europea: SosTariffe.it ha rilevato per alcuni Paesi europei il tasso di switching, ovvero le percentuali di passaggio ad altro operatore, sia per il mercato dell’energia che per quello del gas nel 2012.
L’Italia è nona nella classifica europea sul tasso di switching per il mercato dell’energia elettrica, mentre è quart’ultima in quella corrispondente al mercato del gas. Dallo studio si può notare anche che i Paesi più inclini al passaggio da un fornitore all’altro sono il Belgio per il mercato elettrico e l’Irlanda per quello del gas. In generale i Paesi del Nord Europa mostrano una maggiore propensione al cambio di fornitore.
SosTariffe.it ha messo, infine, a confronto i Paesi europei anche sul tema del risparmio ottenibile con il mercato libero.
In Italia queste percentuali sono del 13% per il gas e 14% per l’energia elettrica. Il dato è sicuramente vicino alla media europea, ma comunque lontano dai risultati raggiunti da Paesi come Svezia, Danimarca e Germania dove il risparmio sul mercato libero, rispetto a un meccanismo di tutela o all’ex-monopolista, supera il 20%.
Dall’analisi si nota dunque che l'Italia ha tassi di cambio fornitore piuttosto modesti e che sono ancora molte le famiglie che sono rimaste nel regime regolamentato dall’AEEG, in particolare per il mercato del gas. Il dato è ancora più rilevante se si considera che l’operazione di cambio operatore è semplice e rapida e non comporta alcun disservizio.
Alberto Mazzetti, cofondatore e Amministratore Delegato di SosTariffe.it aggiunge: ”Il tasso di switching del mercato del gas è aumentato grazie alla liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica, infatti, prendendo come campione le migliaia di attivazioni richieste su SosTariffe.it, abbiamo rilevato che la maggior parte degli utenti effettuano un cambio di fornitore di energia e gas nello stesso momento. Un secondo dato interessante è che sul totale delle attivazioni richieste, una buona parte è stata effettuata da utenti già passati al libero mercato che cambiano nuovamente fornitore per cogliere nuove occasioni di risparmio”.
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