Si chiamava Phoebe ed era un boxer femmina di sette anni il cane che domenica pomeriggio al Maniva ha ingerito un boccone avvelenato, spirando alle due di notte nella clinica veterinaria di Concesio
Era una domenica pomeriggio di sole come tante altre nei pressi della locanda Bonardi al Maniva e dopo il pranzo due amici stavano facendo due passi nei prati lì intorno in compagnia di Phoebe, un boxer femmina di sette anni che li accompagnava nella gita domenicale.
Distanti una manciata di minuti dal parcheggio del ristorante, il cane è stato attirato da quello che pareva uno spuntino, poi lo stesso ha cominciato a sentirsi male.
Pronta la reazione dei due amici che, sospettando un avvelenamento, hanno raggiunto rapidamente l'auto cercando di raggiungere il più velocemnte possibile la clinica veterinaria di Concesio.
Nel corso del viaggio in macchina Phoebe ha manifestato spasmi, rigidità della coda e torpore agli arti e una volta raggiunta la clinica è stata preda delle convulsioni, che soltanto i farmaci somministratigli hanno interrotto.
Il veterinario ha fatto di tutto per salvargli la vita, ma dopo ore di sofferenza, alle due di notte Phoebe si è spenta.
Per il padrone del cane, dopo le lacrime è subentrata la rabbia nei confronti di quanti lasciano in giro bocconi avvelenati, che nel corso di questo autunno hanno già fatto strage di segugi in Alta Valle.
Un fatto aggravato dalla vicinanza alla zona turistica del Bonardi, dove anche famiglie con bambini possono tranquillamente campeggiare. Un fatto per le quali il padrone di Phoebe ora adirà tutte le vie legali del caso.
Nelle foto, dall'alto in basso: due immagini del boxer Phoebe; una vista della locanda Bonardi.
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