Previsioni climatiche

 

Ormai siamo assuefatti, l’unica cosa che ci rende essenziali è legata al tempo che fa, ci regoliamo così su quella giuntura che non scorre nell’alveo, nel prurito di gola che annuncia i raffreddamenti, i bruciori di stomaco che ci dicono che non siamo sintonizzati con il digerire la vita.

E chi ha voglia di digerirla se neanche ne assaporiamo il gusto!

 

Ma sto divagando come al solito, il titolo dello scritto voleva girarsi sul clima perché da qualche parte ho letto che l’estate prossima farà più caldo di quella appena trascorsa (!).

 

Probabilmente arriveremo a quel tempo, arrancando tra primarie, bollette e l’arrivo di Babbo Natale, però io trovo che sia più divertente guardare altri segnali più prossimi come per esempio i gatti che stanno dando fondo alla mia inventiva in fatto di preparazione di pappe a base di avanzi di casa: se intendono ingrassare per aumentare le loro riserve di grasso a difesa del freddo, che razza di inverno ci aspetta, mentre la minaccia è quella di temperature roventi tra dodici mesi?

 

E i cachi che non vedevo da tempo così rigogliosi ma ancora verdi riusciranno nel passaggio a vergognarsi sufficientemente del loro rosso-arancio a dolcificare i primi freddi?

Ci saranno le castagne nostrane a farci compagnia nelle serate di fuoco al caminetto?

 

Perché le grandi assenze sono diventate piccole cose, minuscoli semi che penetrano nel clima del cuore, quello che dal grigio autunnale svela la vita che verrà.