La prima notte trascorsa fuori casa con gli amici è un passaporto verso l'età adulta, un passaggio che cambia le prospettive sul tempo
Nel mio ricordo adolescente c’è un limite che ricordo con tenerezza, con passione e purezza di spirito: il traghettare dalla notte alle prime luci dell’alba, la più grande trasgressione che potessi immaginare, la veglia cosciente del viaggio dal tramonto fino ai bordi del nuovo giorno.
Sarà che da piccoli la notte è per dormire e l’unico modo per assaggiare lo scuro del cielo era sentirsi male delle milionarie cause giovanili, bisognava aver paura del buio per chiudere gli occhi e pregare che sotto il letto non si nascondesse il terribile mostro che accompagna i sussulti di colpa dei bambini.
E già inizia un’altra storia perché il tempo si rassegna al silenzio, l’odore di sonno svegliato dei genitori preoccupati da un respiro affannoso, le luci che filtrano lievi d’argento dalle persiane, le auto rade sulla strada, lo sgomento dei primi dolori, portano a pensare che la notte non possa che fare più male a chi soffre.
Poi un giorno tra amici nell’adolescenza parte un segnale irrevocabile, non ci sono più mostri sotto il letto, non quelli delle favole almeno e tenendosi per mano si affronta quel tempo intuito solo per strane parti, ad occhi aperti si respira il buio e si aspetta.
Nell’attesa le parole, i sospiri, le paure, i giochi e ti rendi conto che la vita passa anche in quegli orari nuovi che il sonno dimenticava.
Quando l’alba arriva tutto il mondo è cambiato, componi la tavolozza dei colori del vivere e attraversi la nuova luce che davvero sei più grande, l’arco del tempo si intreccia con nuova consapevolezza.
Intanto trascorrono le stagioni e lo sguardo verso il futuro diventa lungo a sentire l’adulto che verrà.
Cosa produce il passaggio di stagione quando luci e temperature sono fuori dalla norma? L'estate mancata nella valle che eco lascia nelle nostre anime?
La matematica è un'opinione, così per tanti anni ho difeso il mio punto debole. Bastava però un insegnante che mi avrebbe chiarito cosa ancora potevo recuperare dalle mie difficoltà
E' un rischio ammettere la nostra inadeguatezza ad affrontare i tempi attuali, ma forse l'unico modo per prenderci una responsabilità nei confronti di aspettative altrimenti illusorie