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Giuliana Franchini
Psicologa, psicoterapeuta infantile, autrice di libri sulla relazione educativa e favole per aiutare i bambini a crescere bene
Giuseppe Maiolo
Psicoanalista e docente di Educazione alla sessualità all''Università di Bolzano. Si occupa di formazione dei genitori e di disagio giovanile
Officina del Benessere, Puegnago, tel. 0365.651827
 
 




18 Febbraio 2014, 09.39

Genitori & Figli

Bullismo in rete

di Giuseppe Maiolo
Il bullismo in rete è un fenomeno drammaticamente in aumento, come segnalano le cronache. L’ultimo in ordine di tempo è quello di una ragazza di 14 anni che si è suicidata a seguito di istigazioni da parte dei coetanei

Secondo recenti dati di ricerche fatte in Italia, circa il 26% dei minori subisce o ha subìto in passato atti di bullismo in rete (una ricerca di Microsoft parla addirittura di un 26% ).
Di questi, quasi la metà è composto da maschi. Ma anche  le ragazze però non sono da meno. Queste si "specializzano" soprattutto nella scrittura di contenuti violenti e diffamatori sulle loro coetanee, mentre i maschi minacciano azioni violente.

Numerosi studi sia in ambito psico-sociale che criminologico hanno messo in mostra come condotte violente possono essere già presenti in età adolescenziale se non addirittura infantile.
Il fenomeno del "bullismo" che sembra oggi interessare circa il 20% dei  ragazzi e delle ragazze ora assume con la rete, attraverso l'uso dei social networks e dei blogs, una dimensione preoccupante e a questa forma di offese, diffamazioni, prevaricazioni o calunnie diamo il nome di cyberbullismo o cyberstalking.

E' compito urgente quello di promuovere progetti di informazione e formazione sia dei diretti interessati, i giovani, che degli adulti di riferimento ovvero i genitori o gli insegnanti. A tutti vale la pena ricordare questo decalogo:

1
. La vittima di aggressioni sul web deve subito cambiare indirizzo di posta elettronica e non frequentare più i siti o le chat infestate dal cyberbullo.

2. Il genitore dovrebbe imporre questa scelta anche se è meglio che la concordi con il minore.

3. In ogni caso quando la persecuzione è insistente, se si prolunga per più di due settimane, se il contenuto dei messaggi persecutori diventa troppo pesante e se contiene minacce o ricatti, deve essere segnalata alla Polizia.

4. Il giovane navigatore deve sapere che se viene offeso in chat o su un Socialnetwork, la cosa più sbagliata da fare è quella di dare corda al persecutore: supplicarlo di smettere, rispondergli per le rime o mostrarsi arrabbiati. Non serve a nulla!

5. Ogni ragazzo deve sapere che al bullo bisogna dire: "Ho informato i miei genitori, che hanno fatto denuncia alla Polizia. Hai le ore contate".

6. L'azione del cyberbullo invece può essere subito segnalata al moderatore della chat o ai proprietari degli eventuali blog o degli altri siti sui quali il bullo lascia i suoi messaggi. Chat e Forum di solito hanno dei moderatori. 

7. Far sapere ai giovani navigatori che se la chat non ha il moderatore, non è consigliabile che venga frequentata. E’ sicuro e affidabile infatti solo quel sito a cui è possibile immediatamente segnalare il molestatore perchè venga “bannato” ovvero espulso.

8. Le azioni di molestia possono essere segnalate anche al vostro ISP, Internet Service Provider, il vostro fornitore di Internet.

9. Con alcuni programmi specifici e con una certa dose di conoscenze informatiche che i genitori dovrebbero avere, è possibile risalire all'IP del cyberbullo. l'IP è il numero unico che individua ogni computer connesso con la rete in un dato momento.

10. Se sono stati pubblicati dei filmanti diffamatori su un qualche sito o materiale offensivo su YouTube, andare a questa pagina: Come denunciare atti di cyberbullismo.

Giuseppe Maiolo
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