Con Elio Vinati è venuto il momento di entrare nel mondo del luccio, la cui "caccia" è ufficialmente aperta dallo scorso 31 marzo: qui un'incursione sulla bergamasca
Missione "Esox lucius": le "ostilità" al luccio aprono, da regolamento, il 31 marzo 2014 sul lago di Endine (provincia di Bergamo).
Pertanto, preparo, controllo e verifico tutta l'attrezzatura da Spinning: canna da 2,70 m, potenza di lancio 20-40 gr, mulinello da 4000, trecciato da 0,20 mm; la maggiore rigidità della treccia rispetto al classico nylon garantisce una elevata sensibilità alle abboccate del predatore anche a notevoli distanze.
Il terminale della lenza è costituito rigorosamente da un cavetto d'acciao al fine di evitare sgradevoli rotture dovute ai denti (oltre 700) acuminati del luccio.
Questo predatore incarna ciò che più mi affascina della pesca, ossia il concetto di ricerca, che per sua natura è continua e intrigante ma spesso anche infruttuosa, proprio come oggi.
Non demordo. Entra in scena la mia esca principe: il "tandem", un doppio rotante che emette una quantità di vibrazioni tali da stimolare l'aggressività dell'esocide.
Utilizzo un amo singolo munito di antialga per sondare al meglio anche gli spot più difficili (spero di poter trattare nei prossimi articoli un utile e divertente fai-da-te relativo alle esche artificiali avvalendomi della consulenza del "maestro" Cristian).
All'improvviso uno squarcio nell'acqua, spruzzi ... è lui, in un dirompente e fulmineo attacco, il lucciotto sbaglia per un soffio l'esca, riprovo ancora ma ormai è tornato nella sua confortevole tana.
Nessun problema: la mia esperienza mi suggerisce che la prossima volta...
Spesso e volentieri si dice e si legge che il vento risulta essere un valido attivatore dell'istinto predatorio dei lucci. Stavolta non è andata così, e vi racconto subito perché...
L'acqua corre veloce e gioiosa saltando in ripide cascate smaniosa di giungere a valle, da dove io sono partito due ore fa per giungere in questo meraviglioso teatro naturale per pescare.
Il sole prima di spegnersi dietro le alte e maestose montagne lancia i suoi ultimi raggi serali più tiepidi verso un fiorito e colorato cespuglio di rododendro e la lingua di torrente che scorre adiacente