04 Novembre 2014, 14.47 Gardone VT Bovezzo Concesio Nuova provincia
Ecco la squadra di Mottinelli
di Redazione
Nella prima riunione del nuovo Consiglio provinciale, assegnate le deleghe di assessore e varata la commissione per lo Statuto. Importante la presenza valtrumplina con il sindaco di Bovezzo, Antonio Bazzani ai Lavori Pubblici e Protezione Civile, l'ex sindaco di Gardone Val Trompia, Michele Gussago al Ciclo idrico, e Diego Peli, ex primo cittadino di Concesio, ai Trasporti e Polizia Provinciale
Si è aperta con le dimissioni di Franco Claretti (Lega Nord), sindaco di Coccaglio, la prima seduta del nuovo Consiglio provinciale, eletto il 12 ottobre scorso (per la prima volta non dai cittadini, ma da sindaci e consiglieri comunali). Il consigliere, candidato nelle fila della Lega Nord ha preso la parola e, con evidente rammarico, ha deciso di non accettare l'incarico elettorale “per incompatibilità”. La ragione? Claretti, oltre ad essere il primo cittadino di Coccaglio è infatti anche un dirigente del Comune di Brescia, fatto che lo rende incompatibile con il ruolo di consigliere provinciale secondo l'articolo 12 della legge 39 del 2013. Claretti non ha mancato di sottolineare il profondo rammarico “per una legge piena di punti oscuri che avrebbe dovuto essere chiarita prima di riformare le Provincie”. Il sindaco di Coccaglio ha lasciato quindi il “posto” ad un altro leghista, Giovanmaria Flocchini, sindaco di Pertica Alta.
Il consiglio, presieduto dal presidente Pier Luigi Mottinelli, ha proseguito i lavori con la nomina del vicepresidente, ruolo affidato ad Alessandro Mattinzoli, coordinatore provinciale di Forza Italia, e con quella dei dieci consiglieri che lo affiancheranno “in questo difficile incarico” e sui quali, ha ammesso di aver “riflettuto a lungo, specie alla luce dei tagli della legge di stabilità ”.
Nella nuova squadra provinciale sono entrati il sindaco di Bovezzo, Antonio Bazzani (Pd), al quale è stata affidata la delega ai Lavori Pubblici e alla Protezione Civile, Mariangela (Nini) Ferrari che gestirà Bilancio e Patrimonio, il sindaco di Castenedolo, Gianbattista Groli (Pd) che dovrà gestire l'Ambiente, l'ex sindaco di Gardone Val Trompia, Michele Gussago (Pd) che si occuperà del Ciclo idrico, Laura Parenza (Pd) al controllo ambiti discriminatori in ambito professione, Pari opportunità ed Expo 2015, Diego Peli (Pd) ai Trasporti e Polizia Provinciale, Gianluigi Raineri alle Attività produttive, al Turismo e alla Formazione professionale, Andrea Ratti all'Agricoltura e alimentazione, Maria Teresa Vivaldini (Fi) all'Istruzione e Gianpiero Bressanelli (Area Civica) alla Comunità Montana.
Diverse le decisioni del presidente Mottinelli per quanto riguarda la commissione per la stipula del nuovo statuto provinciale, che ha proposto formata dalla “metà dei consiglieri, in modo da calibrare le varie aree del territorio provinciale”. La scelta, approvata all'unanimità dal consiglio, è andata verso Antonio Bazzani (Pd), Maria Teresa Vivialdini (Fi), Lama (Area Civica Democratica), Gianluigi Raineri (Pd), Laura Parenza (Pd), Diego Peli (Pd) e Mattia Zanardini (Lega Nord). In qualità di vicepresidenti della commissione, Mottinelli ha proposto i nomi di Lama (Area Civica), che ha accettato l'incarico in qualità di vicario e Gianpietro Maffoni (Lista Civica).
Nel corso della prima seduta del consiglio, dove si sono affrontate solo questioni di carattere tecnico e rappresentativo, non sono mancate alcune piccole polemiche, tanto da parte del dimissionario Claretti quanto della civica Benedetti: “Che senso ha mantenere un Consiglio e un ente come questo dove non esistono competenze e fondi, dove il consiglio resta in carica per due anni e il presidente per quattro – ha tuonato Benedetti – dove non esistono prospettive chiare e dove le realtà territoriali che compongono la nostra provincia non sono uniformemente rappresentate in Consiglio?”. La risposta, tanto secca quanto chiara è arrivata dal democratico Diego Peli, un veterano della Provincia, che ha chiarito: “Nessuno ci ha obbligato a candidarci, ma se abbiamo deciso di farlo è perché crediamo in questo progetto – per poi aggiungere – Il ruolo dei partiti in questa avventura non è certo all'interno del Consiglio”. Concetto ribadito anche dal presidente Mottinelli nel finale, dopo che la Lega Nord ha nominato Maffoni capogruppo : “Oggi il Consiglio è chiamato ad un ruolo collegiale e non esistono gruppi e capigruppo”.
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