Ignote, tutt'ora, sia le cause dietro alle botte ricevute da Pierluigi Sabatti, sia l'autore che vi si cela dietro: certamente non è stato un tentato furto a indurre alla violenza, ma, forse, vecchie, losche storie
È stato ritrovato nel pomeriggio di ieri, riverso appena fuori dalla porta della propria casa in località Caregno,Pierluigi Sabatti, malmenato, brutalmente colpito con un ancora in identificato oggetto contundente e lasciato all’aperto dalla notte precedente, semicosciente, fino a che, parenti e soccorritori, l’hanno ritrovato.
Immediato l’arrivo dell’eliambulanza da Brescia, ch l’ha poi ritrasportato al Civiledove il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato ricoverato nel secondo centro di Rianimazione, con prognosi riservata anche se nessuna delle ferite riportate sembra essere critica.
Sul fatto indagano insieme i Carabinieri della squadra di Gardone e quelli di Brescia che, però, ancora non hanno raccolto la testimonianza diretta dell’uomo, attendendo che le sue condizioni fisiche migliorino.
L’ipotesi dell’aggressione con finalità di furto, tuttavia, è stata esclusa con decisione: in casa non solo non sembra mancare nulla, ma nulla è stato spostato, non c’è nemmeno un cassetto aperto né segni d’effrazione.
Questo, e il fatto che il 46enne fosse stato coinvolto nel 1996 nell’Operazione Valle, fa pensare alle forze dell’ordine che il pestaggio fosse una sorta di spedizione punitiva, che nasconda magari vecchi rancori e vicende apparentemente dimenticate (forse non da tutti). Un regolamento di conti, un avvertimento, una vendetta: tutto, ma non una rapina.
Resta da chiarire con quale oggetto sia stato colpito Sabatti e se l’aggressore fosse da solo o con qualche complice, oltre, ovviamente al mistero sulle cause. Data la mancanza di segni di scasso,è possibile che la vittima conoscesse il proprio aggressore, ma ulteriori chiarimenti potranno giungere solo dopo la testimonianza del diretto interessato.
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