Siamo al paradosso: tutto quello che va sotto il nome di rinnovabile e non è acqua è moderno e la più antica e pulita fonte di energia è vista come pericolosa e superata
L’acqua è una fonte rinnovabile, abbondante e pulita.
L’alleanza ambientalisti inquinatori ne ha però decretato l’ostracismo e si preferisce bruciare rifiuti che fare un serio esame di quanto ci converrebbe, in termini di economicità, rivalutarne le potenzialità.
Certo che la sudditanza alle lobby e allo straniero, le fantasiose privatizzazioni che hanno dato in mano un bene pubblico a imprenditori che l’unica intrapresa della loro vita è stata quella di girare attorno alla politica, non aiutano a creare quel realistico piano energetico di cui l’Italia è totalmente priva.
Improvvisazioni e uso aberrante degli incentivi sono per noi la regola e ci mettono in balia di ogni oscillazione del prezzo dei combustibili fossili che importiamo e utilizziamo per produrre la maggior parte della corrente di base del nostro fabbisogno.
E così, pur vantando eccedenze nella produzione di corrente per i picchi, siamo il paese europeo che ha la bolletta più alta.
La vendita delle centraline della A2A agli svizzeri della BKW è esemplare per capire l’intreccio di interessi che si è venuto a creare dopo le privatizzazioni.
Lo scandalo non è la Municipalizzata quotata in borsa che per fare cassa e favorire il proprio “Core business” vende "asset" non strategici.
Ciò che non torna è come si possa essere competitivi a bruciare schifezze piuttosto che produrre corrente con l’acqua che passa.
Si ripete continuamente che le potenzialità idroelettriche italiane sono già state ampiamente sfruttate e lo sviluppo di questa energia è inutile da perseguire.
Forse sulle grandi centrali qualche ragione ci può essere, anche se solo intervenire su impianti e macchinari di 60 anni fa potrebbe aumentarne a dismisura la produttività. Ma un paese come il nostro che tra Alpi ed Appennini ha montagne dalla Valle D’Aosta alla Sicilia e non sfrutta l’energia potenziale di ogni fiumiciattolo, torrente, acquedotto è un paese che butta il bambino e tiene l’acqua sporca.
Sole e vento sono rinnovabili, ma non possono dirsi alternative dal momento che non sono costanti e le biomasse vanno bene se le masse ci sono d’avvero.
L’unica rinnovabile ed alternativa di cui disponiamo in abbondanza è l’acqua.
Gli Svizzeri che già producono il 55% del fabbisogno sono intenzionati a sostituire il loro nucleare con altro idroelettrico.
Il piano francese prevede entro il 2020 di passare dall’attuale 13% al 20% di idroelettrico. Solo l’Italia dagli anni ’70 non costruisce più una centrale idroelettrica e anche sugli impianti ad acqua fluente trova ostacoli di ogni tipo.
Le grandi potenzialità del piccolo elettrico oltre che con la burocrazia devono fare i conti con le resistenze locali, molto attive nella difesa di specificità marginali e incapaci di responsabilizzarsi sui grandi temi. La difesa dell’orticello viene sempre prima di ogni altra considerazione.
Per molti paesi l’acqua rappresenta ancora la fonte di energia elettrica più importante. Copre il 94,7% in Norvegia, il 78,2% in Brasile, il 64,9% in Venezuela, il 57, 8% in Canada.
Il simbolo della ricchezza è sempre stato considerato “l’Oro”, il petrolio è infatti definito “Oro nero”, ma la vera ricchezza è, e sarà sempre di più, “l’Oro bianco”.
Usiamo con criterio ciò che abbiamo e non illudiamoci di essere i più furbi, vendere l’acqua per comprare, un domani, i rifiuti, non è indice di lungimiranza.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?