Polemica sulla sicurezza della Sp 345 verso il Maniva
di Erregi
È la Maniva Ski a lamentare da tempo l'incuria che la Provincia dimostra nei confronti della Sp 345 che da Collio sale alla stazione sciistica. Poca o assente la manutenzione e molti i rischi per chi deve percorrere la strada
Tre volte, negli ultimi mesi, la Maniva Ski della famiglia Lucchini ha contattato la Provincia di Brescia per lamentare la mancata manutenzione della strada che porta alla stazione sciistica, ma ancora la situazione non è cambiata.
E si arriva anche alle maniere forti, pur di far sentire e valere le proprie ragioni: alla Provincia è stata mandata una diffida formale per i danni subiti e futuri all'immagine del comprensorio, dovuti alle pessime condizioni della strada in più di un tratto.
È soprattutto la pericolosità di certi punti a preoccupare la società e il suo presidente, Imerio Lucchini, che denuncia come nell'ultimo pezzo di strada prima di giungere alla stazione sia ben visibile a tutti l'asfalto eroso dal dilavamento dell'acqua sorgiva.
L’unica provvisoria soluzione mesa in atto dalla Provincia è il restringimento della strada con la posa di cartelli e blocchi, mentre lo studio tecnico di cui si è avvalsa la Maniva Ski mette in guardia da tre diversi pericoli.
"Per prima cosa il sistema di acque sorgive è una rete che scorre libera, senza essere incanalata; in secondo luogo, il sistema paravalanghe che previene anche incidenti dovuti a smottamenti e frane non funziona più e, per concludere, buche e crepesono diffusi su tutta la strada che sale al Maniva dall’abitato di San Colombano di Collio.
Per questo, i Lucchini si rivolgono anche alla Comunità montana, preoccupati non solo per i grandi investimenti personali che hanno portato alla riapertura del Maniva, sopratutto per i rischi che si corrono nell'abbandonare all'incuria la strada.
Eppure, anche nello Studio idrogeologico di recente produzione, non viene evidenziata questa problematica e, dalla Provincia arrivano risposte contraddittorie: la priorità va alle abitazioni e alle attività produttive a rischio. Un po' come dire che la Maniva Ski non è un’attività produttiva.
Via libera dalla Regione a un accordo per lo sviluppo economico, ambientale, sociale e della mobilità del territorio del Monte Maniva: stanziati più di 12,5 milioni di euro per la realizzazione di dieci interventi infrastrutturali strategici per il comprensorio, su un importo complessivo di 17 milioni di euro
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