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11 Gennaio 2012, 10.04

L'intervista

Jet Set Roger in compagnia degli umani

di Davide Vedovelli
In uscita il nuovo disco del cantautore bresciano Jet Set Roger, che sarà presentato in anteprima venerdì 13 gennaio alle 22 presso il locale Carmen Town a Brescia. Intervista esclusiva per “Lo Spaccadischi”.

Abbiamo raggiunto Roger Rossini, in arte Jet Set Roger, per fargli qualche domanda inerente al suo ultimo disco che presenterà venerdì sera al Carmen Town di Brescia.
Jet Set Roger si presenta al suo pubblico con un nuovo disco. Titolo “In compagnia degli umani”. Lascia da parte i postumi sentimentali di un'adolescenza inquieta e i turbamenti da giovane dandy, per affrontare con “In compagnia degli umani” di petto il presente, con un'imperturbabile ironia protettiva, che stavolta però non è più al servizio del “misantropo brit” che guarda gli altri come altro da sé, ma ricerca le sue sfaccettature facendo pace col racconto collettivo. Il nuovo capitolo musicale dell'autore bresciano fonde una scrittura amara ma speranzosa con un basamento strumentale mai come oggi, di rock fiero e pulsante. E' il suo disco più autentico, costruito e registrato con perizia avvalendosi di un'intera band al suo fianco, che conferisce robustezza, maggiore dinamica ritmica e sfumature all'intero lavoro. Una totale libertà espressiva lungo undici brani caratterizzati da arrangiamenti curati e sempre a fuoco, che condensano tanta tradizione italiana e avvolgono un nucleo intenso di irriducibile originalità. Un album che si fa notare per maturità e un tasso di qualità elevatissimo.

D. quando mi chiedono "ma Jet Set Roger che genere fa" non so mai che rispondere. Tu cosa rispondi?
J. Mi sono posto il problema tempo fa.. ho deciso di non dire più semplicemente “Rock”, ma di dire “Glam Rock”.
Mi sono convinto con gli anni che sia la risposta più vera.
Per me “Rock” vuol dire una cosa molto specifica, ma nessuno lo capisce.
Significa una cosa che sta a metà fra gli Stones e i Faces, e che ha a che fare con la visceralità del sound. Un modo di indugiare su certi aspetti ritmici e su un certo modo per così dire “debosciato”, senza fronzoli di proporre l’arrangiamento. Anche l’insistere sull’accordo o sulla sequenza di accordi come evento centrale della struttura di una canzone.
Il Glam Rock come genere musicale, essendo basato su un mid-tempo shuffle e su un suono metallico e ossessivamente ritmico, incorpora nel modo più completo questi elementi.
Inoltre li colloca in una dimensione intellettuale cosiddetta “dandy”, di aristocratico decadentismo, che trovo molto confacente al mio modo di essere.
Non tutti i miei brani sono di genere Glam Rock, e neppure lo sono tutti i brani di un disco di Marc Bolan, di David Bowie o dei Roxy Music usciti fra il 1971 e il 1974, gli anni d’oro del genere, tuttavia questa definizione riassume in modo adeguato il mio approccio musicale.

D. Quando è perché hai cominciato a scrivere canzoni?
J. Ho scritto “La vita sociale” nel 1992. Ho cominciato a scrivere canzoni l’anno prima. Non sono cambiato molto da allora.. più che altro ho raffinato e messo più a fuoco il mio linguaggio. Il motivo per cui ho iniziato a scrivere musica è che sono sempre stato un appassionato di rock (di Glam Rock soprattutto), e volevo essere come gli artisti che amavo e che amo.
Il rock ha per me qualcosa a che fare con l’idea di Superuomo, è un fatto solitario. L’esperienza del palcoscenico e della scrittura della musica hanno per me a che fare con il concetto romantico di “sublime” così come teorizzato da Burke (l’esperienza della morte). Non sono sicuramente uno di quelli che hanno iniziato a suonare per “fare colpo sulle ragazze”.

3) D. Venerdì presenterai il tuo ultimo album "In compagnia degli umani". Il titolo fa pensare a te in veste di marziano che si "rapporta" con la realtà circostante. Nel disco come la descrivi questa realtà? cosa c'è di nuovo rispetto agli ultimi tuoi lavori?
J. Con questo disco considero chiusa una sorta di trilogia che riguarda il rapporto di Jet Set Roger, il personaggio di dandy misantropo che mi sono inventato tanti anni fa, con il genere umano. Non ho mai immaginato la cosa come Bowie in “L’uomo che cadde sulla terra”: Jet Set Roger non è un alieno. Il suo rapporto con la realtà è fondato sul distacco sarcastico, e su di un generale senso di disgusto per le persone e per le loro miserie. Considero questa vena narrativa in fase di esaurimento, quindi vorrei passare ad altro. Credo in questo disco di averla messa a fuoco meglio che in passato, usando come mezzo espressivo una musica Rock molto diretta e pulsante, quasi Hard Rock, e dei testi meglio a fuoco rispetto al passato. C’è forse minore ironia, ma anche minore angoscia esistenziale, che in passato nascondevo appunto sotto quintali di ironia, per evitare la deriva verso l’esistenzialismo depresso.

D. Quando ci sentiamo hai sempre tantissimi progetti e voglia di metterti in gioco, oltre ad un grande entusiasmo per il tuo mestiere. Si capisce che ciò che fai ti diverte e ti appassiona. Cosa ti frulla in testa per questo 2012? mi dici l'esperienza musicale (legata alla tua carriera) che ti ha dato maggiori soddisfazioni e quella che invece ti ha più deluso?
J. Per il 2012 ho un progetto molto chiaro in testa ma non ne posso parlare adesso perché potrebbe creare alcuni malumori…
Al di là di questo ho in mente di fare un concept album su Lovecraft nel Polesine.
Stando ad un carteggio pubblicato su una rivista qualche anno fa, lo scrittore di Providence concepì il ciclo di Chtulhu durante una visita in questa affascinante zona d’Italia. Di questa visita si sa molto poco e ne sono emersi frammenti in tempi molto recenti.
Forse l’esperienza più bella della mia carriera è stata incidere un brano con Marco Pirroni, uno dei fondatori del movimento Punk (chitarrista della prima formazione di Siouxsie and the Banshees, quella con Sid Vicious alla batteria, e successivamente chitarrista e autore di tutti i successi di Adam & the ants, oltre a svariate hit di Sinead O’Connor e altri artisti).
Con Marco ci sentiamo regolarmente, e ricevere pareri e consigli da un personaggio del genere è per me una cosa molto importante.
Senza nulla togliere ad altre collaborazioni per me fondamentali, come quella con Wu Ming, che è creativamente molto stimolante, o alle attestazioni di stima che ho ricevuto da artisti italiani e stranieri che rispetto molto.
L’esperienza più deludente non la saprei dire. Per me la musica è sempre fonte di felicità, anche nelle situazioni più invereconde.
Se dovessi proprio dire, mi viene in mente qualche “concorso” di provincia ai quali ho partecipato negli anni della formazione, quando non ero ancora in grado di distinguere i cialtroni dalle persone serie.. ma anche i quei casi ho finito con il divertirmi.

D. l'ultima domanda puoi farla tu a me.
J. Secondo te perché l’establishment musicale fatica a rapportarsi con un personaggio come Jet Set Roger ? Ho le mie certezze a riguardo, maturate negli anni in cui ero sotto contratto con una major e vedevo la difficoltà nel “maneggiare” il mio “prodotto”, ma mi piacerebbe sentire il tuo parere.
D. Credo che oggi l’industria musicale cerchi prodotti molto definiti, di “genere”, da collocare negli scaffali dei centri commerciali, che devono poter essere inquadrati nelle categorie “Pop”, Rock, Dance, ecc… Credo che non ci siano più i “Nanni Ricordi”, discografici illuminati con voglia di rischiare e promuovere artisti interessanti che percorrono strade nuove, sperimentano e rischiano. Oggi vogliono andare sul sicuro: Producono mezze calzette uscite dai talent show, e magari sono consci della totale assenza di talento, ma sanno che vendono e questo gli basta. Eccezione fanno i grandi nomi (Battiato, Capossela, ecc…) che possono fare quello che vogliono. Non so però se è sempre un male non avere un contratto con le major. Non è per “autoconsolarsi”, ma se appunto non ti chiami Battiato o Capossela, rischi che poi siano loro (i discografici) a dirti cosa e come devi fare il tuo mestiere, cosa mettere o non mettere in un disco. Jet Set Roger è conosciuto in tutta la provincia di Brescia, e da dagli appassionati di musica d’autore in tutt’Italia. Ti auguro di raggiungere il grande pubblico, ma se avverrà deve avvenire perché le tue canzoni piacciono così come sono adesso. Grazie di cuore. Un abbraccio e in bocca la lupo per venerdì.

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