Coccolare il senso comune e ignorare il buon senso non è solo sport nazionale, è un atteggiamento che ha contagiato anche la politica locale.
Tutti gli uomini sono filosofi, magari inconsapevolmente, hanno una concezione del mondo e tutti contribuiscono a sostenerla o modificarla.
Solo pochi però ne hanno consapevolezza critica. La filosofia è la critica e il superamento del senso comune e in tal senso coincide con il buon senso che si contrappone al senso comune.
Gramsci non è contro il senso comune in grado, in genere, di identificare le causa in modo, semplice e alla mano, e non lasciarsi deviare da arzigogolature e astruserie metafisiche pseudo- profonde e pseudo-scientifiche. Ce l’ha con il cattivo uso del senso comune.
In un passo dei promessi sposi il Manzoni racconta che qualcuno non credeva agli untori, ma non poteva sostenere la sua opinione contro l’opinione volgare diffusa. “si vede ch’era uno sfogo segreto della verità una confidenza domestica: il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto per paura del senso comune” Cap. XXXII.
Chi aveva capito che la peste si diffondeva per contagio e le processioni aumentavano i contatti tra le persone, se ne stava zitto per non essere considerato amico degli untori.
In tutti i tempi è più comodo e facile e politicamente più conveniente cavalcare le contestazioni e avallare i luoghi comuni che cercare la complessità delle cause per intervenire con saggezza.
Le conseguenze narrate nel prosieguo del romanzo sono catastrofiche la popolazione di Milano si ridusse a un quarto.
Come si vede il meccanismo del senso comune funziona nello stesso modo in ogni epoca: trovare il nemico, semplificare, risolvere dogmaticamente (in quel caso con la processione)
Dalla critica al senso comune nasce la filosofia della prassi che così si esprime: “ Esistono diverse e molteplici concezioni del mondo, le scelte di ciascuno, consapevole o meno, è legata al suo operare che è sempre un operare politico.
La filosofia della prassi non tende a mantenere i semplici nella loro filosofia primitiva del senso comune, ma a condurli ad una concezione superiore della vita”.
L’intento pedagogico di creare sistemi di informazione e conoscenza che innalzino la cultura delle classi popolari è alla base del pensiero Gramsciano, ripreso più tardi con altri canoni dal prete di Barbiana don Milani.
Crescere culturalmente per essere padroni della propria vita, e per poter essere classe dirigente era ciò che doveva dare la cultura e l’istruzione pubblica.
La visione meritocratica di un popolo che si appropria di una cultura borghese per eliminare le differenze di classe che anche sul sapere si fondano, non ha trovato molti seguaci nemmeno negli eredi dei due pensatori.
Le masse sono quelle che erano e il loro ruolo a seconda che vengano usate dalla finanza, dalla politica, dall’economia, rimane invariato. Sono cambiate solo le denominazioni: parco buoi, maggioranze silenziose, consumatori.
Resta così inevasa la più naturale delle forme di democrazia: la “partecipazione informata”.
I movimenti che si vanno formando su questioni locali hanno tutti le stesse caratteristiche; dalla TAV al Lago d’Idro, dalle Discariche agli Inceneritori …il tema di fondo è l’ambiente, o più precisamente il “salvare l’ambiente”; lo schema è comune: ogni intervento umano è dannoso, la tecnologia è la massima responsabile del degrado, i colpevoli sono le istituzioni.
Le conseguenze di questo ragionamento sono un “No alle Opere”.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?