Torna a gettare l'amo anche Manuele Vezzoli, che qui ci racconta di una fruttuosa pescata all'agone nella parte occidentale del Lago di Garda
Dopo un mese di inattività impugno nuovamente le armi per una pescata all'agone. Mi reco sul Lago di Garda nella parte occidentale e comincio la ricerca. Generalmente le sardine vengono insidiate verso sera mentre sono in frega.
Carico e volenteroso, monto la mia canna da 3.5 metri capacità di lancio 25-35 grammi con una bella azione di punta. Imbobino nylon del 0.25 e appena prima del terminale uno stopper con moschetta semplice, per finire una classica montatura per sarde con 5 ami e piombo a pera.
La scelta della montatura in base al colore èsempre un enigma, e anche stasera non so cosa scegliere. Mi butto su mosche bianche con baffo verde.
Entro in pesca verso le 19:00, osservando che anche gli altri pescatori sulla riva, per le ore precedenti non hanno avuto riscontri positivi.
Sondo sia il sotto sponda che il fondo. Utilizzo due tecniche principali: recupero veloce con cimino basso e piombo sul fondo con recupero intermittente a pompare verso l'alto.
Nel primo caso l'attacco viene percepito come un brusco rallentamento del recupero, spesso proprio un blocco del mulinello, nel secondo, invece, la sensazione è quella che il pesce abbocchi in calata.
È una pesca adrenalinica, nel momento di massima attività si possono fare colpi da due o tre sardine. Concludo la serata verso le 21 con 25 sarde nel sacco. Contento del mio bottino penso già alla prossima pescata.
Spesso e volentieri si dice e si legge che il vento risulta essere un valido attivatore dell'istinto predatorio dei lucci. Stavolta non è andata così, e vi racconto subito perché...
L'acqua corre veloce e gioiosa saltando in ripide cascate smaniosa di giungere a valle, da dove io sono partito due ore fa per giungere in questo meraviglioso teatro naturale per pescare.
Il sole prima di spegnersi dietro le alte e maestose montagne lancia i suoi ultimi raggi serali più tiepidi verso un fiorito e colorato cespuglio di rododendro e la lingua di torrente che scorre adiacente