Magari bastasse pronunciare una parola magica (Excalibur!) per disincagliare l'artificiale dalla roccia sul fondale di un torrente, fiume o lago
Perdere l'artificiale fa parte della nostra attività alieutica anche se non è gradevole, soprattutto se lo spot in fronte a noi è promettente. Infatti può accadere che nel tentativo (a volte vano) di disincagliare l'esca ci si esponga troppo (rendendosi quindi visibili ai salmonidi) o si faccia troppo rumore compromettendo così una potenziale cattura.
In questi casi pertanto è meglio lasciare nostro malgrado l'artificiale sul fondo strappando delicatamente il finale e avere la pazienza di rimontarne un'altro (senza però ripetere il medesimo lancio che ha portato l'incaglio). La cattura di una meravigliosa fario cancellerà sicuramente la delusione per la perdita dell'esca.
Esattamente come mi è capitato in diverse uscite di pesca a spinning durante l'estate appena trascorsa. Anche pescando a mosca secca vale lo stesso concetto: se la nostra imitazione è rimasta ancorata proprio su quel rametto che sporge sull'acqua al di sotto del quale la regina sta tranquillamente 'bollando', dobbiamo rompere il finale per poter avere una seconda possibilità.
Come mi è accaduto durante una bella uscita sul fiume Sarca in primavera o in qualche torrente di montagna molto infrascato. Per quanto conosciamo bene un corso d'acqua, ogni masso, ogni rigiro d'acqua, l'incaglio è sempre dietro l'angolo. Bisogna solo affrontarlo nel modo corretto e godersi l'uscita di pesca. Al prossimo incastro...
Spesso e volentieri si dice e si legge che il vento risulta essere un valido attivatore dell'istinto predatorio dei lucci. Stavolta non è andata così, e vi racconto subito perché...
L'acqua corre veloce e gioiosa saltando in ripide cascate smaniosa di giungere a valle, da dove io sono partito due ore fa per giungere in questo meraviglioso teatro naturale per pescare.
Il sole prima di spegnersi dietro le alte e maestose montagne lancia i suoi ultimi raggi serali più tiepidi verso un fiorito e colorato cespuglio di rododendro e la lingua di torrente che scorre adiacente
La stagione ai salmonidi è ormai chiusa. Ma ricordo con piacere quella volta dove il bosco lussureggiante di abeti e faggi lascia spazio a rocce e prati che, come in uno scrigno, conservano un bene prezioso che scorre mai domo a valle: l'acqua.