Non c’è pace per il Moretti

Destinato a far parlare di sé, il Liceo Moretti di Gardone VT: dopo la notizia del probabile trasferimento del Linguistico al Primo Levi di Sarezzo, sono arrivate anche le scritte fasciste. Indignata la cittadinanza, soprattutto perché i muri sono stati imbrattati proprio al ritorno di alcuni studenti dalla visita didattica ad Auschwitz, con il treno della memoria.

Oltre alle deliranti frasi nazi, sono comparse croci celtiche e svastiche, che sono state prontamente cancellate e ricoperte dai bidelli.  Ai gardonesi non resta che sperare che la vicinanza del ritorno dai luoghi dell’abominio nazista e la comparsa delle scritte, sia solo una coincidenza di cattivo gusto, anche perché, se così non fosse, la gravità dell’atto si moltiplicherebbe.

Ed ecco che gli studenti, già inalberati per il trasloco, si mettono in moto ed espongono i loro striscioni, per chiarire che loro per primi non sono d’accordo con quanto è stato scritto. “Il fascismo è vita” viene quindi sostituito con “Fuori il fascismo dalla scuola”, e la posizione dei giovani di Gardone e della popolazione in generale, non potrebbe essere più contraria all’accaduto.

Ieri mattina, poi, a continuazione del clima di tensione, enorme è stata l’adesione alla protesta, con striscioni per far comprendere alla Provincia l’importanza, specie per due classi del Linguistico, di continuare e terminare il proprio percorso di studi nel vecchio e caro edificio.

E, in effetti, la protesta, ha sortito l’effetto desiderato: le due classi in questione avranno la possibilità di terminare gli studi a Gardone, mentre per il resto del Linguistico, si valuterà quando verrà il momento. Vittoria parziale, questa, perché la situazione rimane ancora decisamente in bilico.

Si aspetta e si spera, quindi, augurandosi anche che episodi di apologia del nazi-fascismo non si ripetano