È il lavoro che manca o l'incapacità di fare profitto delle imprese che le spinge a cercare chi lavora gratis? ...con un occhio all'America
La produzione cresce ogni anno e anche lo sfruttamento delle persone in cui trasferiscono il lavoro le imprese aumenta. Non è il lavoro che manca, è solo il posto che cambia.
A giudicare dagli interventi messi in atto da ogni governo, sia esso di destra, di sinistra, o tecnico il problema non si risolve.
Gli sgravi fiscali, gli investimenti in grandi opere, gli incentivi alle imprese perché assumano, non creano un solo posto di lavoro.
Per la nostra classe dirigente è piuttosto difficile intervenire sulla vera causa perché quello che ci affligge prima che economico è un problema culturale ed essa è poco attrezzata per entrambi.
La Fiat che ha perso totalmente la sua responsabilità sociale (solo in Italia) è l’esempio lampante di quanto i governi siano importanti per dare risposte alle crisi.
Marchionne si può comportare come il padrone delle “belle braghe bianche” qui da noi, in America non gli è permesso.
Il vero problema, per Amartya Sen premio nobel per l’economia, che affligge il nostro paese è la disoccupazione che assieme alla povertà scardina la vita delle persone e i rapporti sociali. “La possibilità di una vita dignitosa di una realizzazione di sé e dei propri figli dipende dalla disponibilità di un lavoro stabile, dignitoso, retribuito. Quando esso viene a mancare, la persona, la famiglia, la comunità sono ferite nel profondo delle loro strutture portanti”.
È di questi giorni il dato ISTAT sulla disoccupazione di settembre pari al 10,8%+ 02 punti rispetto ad agosto.
Quasi tre milioni di disoccupati comportano una riduzione del PIL di 70 – 80 miliardi all’anno, anche se ricevono un modesto reddito dal sussidio di disoccupazione o dai piani di mobilità i disoccupati sono loro malgrado costretti alla passività, non producono ricchezza, le macchine e gli impianti giacciono inutilizzati, le capacità professionali si logorano e sono difficili da recuperare.
Questi temi sono stati al centro dello scontro per la “Casa Bianca” ai 171.000 posti di Obama creati in un mese rispondeva Romney con la promessa che col piano proposto da Paul Ryan per la ripresa economica si sarebbero creati dodici milioni di posti di lavoro in quattro anni.
Nel discorso d’insediamento, con la richiesta di collaborazione allo sfidante il Presidente è ritornato sui temi della campagna elettorale: “nonostante le nostre differenze la maggior parte di noi condivide principi comuni. Vuole un futuro per i nostri cittadini fatto di scuole migliori, di nuovi posti di lavoro, senza un debito schiacciante, non minacciato da un pianeta che si riscalda. Un paese che è sicuro, rispettato e ammirato nel mondo e difeso dal miglior esercito che esista. Un paese che si muova con fiducia oltre la guerra verso un futuro di pace.
Abbiamo molti soldi e l’esercito più potente, ma non siamo ricchi per questo. Abbiamo le migliori università e una tradizione culturale incredibile.
Credo che potremmo mantenere le promesse dei padri fondatori. Che se sei disposto a lavorare duro non importa che tu sia uomo o donna, bianco o nero, ricco o povero, vecchio o giovane, etero o omo, riuscirai a farcela in questo paese e a vedere realizzato il tuo sogno. Il meglio deve ancora venire”.
Anche dal confronto tra i temi che affronta una democrazia matura e il nostro pietoso dibattito politico, si capisce perché il nostro bel paese non si scrolla di dosso il nomignolo di Italietta.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?