Benvenuto all'inverno

Da ieri siamo ufficialmente entrati nella stagione invernale. Passato il solstizio d’inverno del 21 dicembre, da oggi i giorni cominceranno lentamente ad allungarsi fino al prossimo 21 giugno (solstizio d’estate), quando il percorso tornerà a invertirsi. Il solstizio d’inverno è un momento di passaggio ciclico che nell’antichità era considerato magico e drammatico al medesimo tempo, proprio perché i giorni diventano sempre più corti e bui, sino a giungere alla notte più lunga del mondo. Il solstizio d’inverno è un giorno che appartiene alla spiritualità di tutte le religioni, pur in forme differenti.

 

Un evento celebrato da molteplici dei nostri antenati, come dimostrano le costruzioni megalitiche di Stonehenge in Gran Bretagna o quelle di Newgrange, Knowth e Dowth in Irlando o ancora le incisioni rupestri di Bohuslan in Iran sino a quelle più vicino a noi in Valcamonica di epoca preistorica e protostorica. Un fenomeno già magnificato dalle popolazioni indoeuropee con nomi diversi: per i Gallo-Celti era “Alban Arthuan” (rinascita del dio Sole), per gli Scandinavi “Jul” (ruota solare), per i Finnici “July” (tempesta di neve), per i Lapponi “Juvla”, per i Russi “Karatciun” (il giorno più corto), per i Germani “Yule” (la ruota dell’anno).

 

Oggi il solstizio d’inverno è già ricordo, ma la stagione appena iniziata ci ha lasciato in dono qualcosa che non riguarda il tempo, ma in tutt’altro senso: il freddo.