Sarà Mario Biondi a dare il via venerdì 28 giugno alla nuova edizione del festival del Teatro del Vittoriale, che fino a settembre accoglierà grandi nomi della musica, della danza e del teatro
Da alcuni anni a questa parte il Festival del Teatro del Vittoriale “Tener-a-mente” ci ha abituato a grandi appuntamenti per spessore e rilevanza degli artisti coinvolti. Anche quest'anno il programma presentato è di altissima qualità e passa dalla musica alla danza, al teatro con eleganza e disinvoltura. Come ogni anno seguiremo con particolare attenzione i singoli avvenimenti dalle pagine dello Spaccadischi.
Ad inaugurare la stagione sarà Mario Biondi che venerdì 28 giugno salirà sul palco per presentare la sua ultima fatica “Sun”.
Un disco solare, caldo come la sua voce inconfondibile, un viaggio tra sonorità soul e funky la cui lavorazione è durata quasi due anni tra Milano, Los Angeles, New York e Londra. Vanta collaborazioni molto prestigiose, da Chaka Khan a Jean Paul Maunick (Bluey) leader degli Incognito (con cui si esibirà alla Royal Albert Hall il 10 maggio), da Jan Kincaid (batterista e tastierista del gruppo londinese Brand New Heavies) fino ad arrivare al celeberrimo Al Jarreau.
Serata già Sold Out ma per chi non volesse perdersi questo evento verrà predisposta una lista d'attesa (per essere inseriti basta andare sul sito www.anfiteatrodelvittoriale.it, sezione biglietti, e inserire i propri dati.
Mercoledì 3 luglio, alle 21.15, sarà invece la volta di Ludovico Einaudi. Titolo della serata: “In a time lapse”.
Epico e trascinante come Divenire, sperimentale e avventuroso come Nightbook, “In a Time Lapse” si spinge ancora oltre, esplorando nuove tessiture sonore e arrangiamenti che fondono mondi musicali diversi in un linguaggio stratificato, coerente e preciso. All'interno del classico mondo di Einaudi e del suo pianoforte che fa da bussola, in questo album possiamo percepire echi di musica barocca e pulsazioni di pizzica salentina, tessiture tardo romantiche negli archi, e un'ampia tavolozza di colori che vanno dalle percussioni all'elettronica, che appaiono nel corso di un viaggio che trasporta l'ascoltatore attraverso una profonda riflessione intorno all'idea del tempo.
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