Le recensioni dovrebbero essere oggettive, imparziali, ecc. ecc. ecc., ma quando questo non è possibile è più onesto dichiararlo subito. Ebbene è questo il caso. Dato che mi è impossibile recensire in modo distaccato il nuovo bellissimo (e già qui vedete mi sbilancio) disco di Lorenzo Monguzzi vi dico già da ora che il legame di amicizia con l'autore mi porterà a concedermi qualche cosa in più e qualche cosa in meno di ciò che normalmente si osa.
“Portaverta” è il primo disco di Lorenzo da quando si sono sciolti i “Mercanti di Liquore”, gruppo che ha calcato palcoscenici di tutt'Italia e marchiato le principali Feste dell'Unità, quando ancora si chiamavano così e quando ancora la sinistra aveva voglia e motivo di festeggiare. Ora chiamano gruppi che fanno liscio.
Sono passati parecchi anni e il Monguzzi, che non sta con le mani in mano, ha cominciato una solida collaborazione con Marco Paolini, accompagnandolo alla chitarra in moltissimi spettacoli, ultimo di questi “Ballate per uomini e cani” con cui sta girando in questo momento e farà tappa anche a Brescia.
Essendo terribilmente esigente e mai soddisfatto ha scritto, modellato, plasmato, arrangiato, cestinato e ri-arrangiato i pezzi prima di decidersi, finalmente dico io, a dare alle stampe per mezzo della Jole film questo lavoro, che è finito dritto dritto tra i dischi finalisti per le Targhe Tenco – sezione opera prima.
Non ha vinto ma poco importa. Quello che importa è il risultato finale. Un album bello, elegante, raffinato, cesellato (anche un filino troppo per essere un disco di Lorenzo), con attenzione scrupolosa ai testi mai banali né scontati, che trasudano sincerità, esperienza e poesia.
Il tour di presentazione ha visto sul palco i fratelli Giannone, in arte Corimè, l'inseparabile violoncellista Daniela Savoldi, Angelo Baselli e Gianluca Casadei, oltre agli interventi di Marco Paolini. Pubblico e critica entusiasti. Piccola chicca: Lorenzo ha conosciuto i Corimè in occasione della prima Edizione di Musica da Bere e li aveva premiati come secondi classificati. Loro, duo siciliano, cantano in dialetto brianzolo nella title-track del disco facendo emergere il sadismo del buon Monguzzi.
Ora eccoli sul placo a suonare insieme; anche queste sono piccole cose che fanno piacere. Il primo brano è “tempi difficili” e apre la prima porta. “ ...si annunciano tempi difficili per le persone intelligenti...” recita il testo e già capiamo che non sarà un disco accomodante, ma con il quale si si toglierà qualche sassolino, e bene così!.
Senza mai scadere nella polemica o nella politica è uno sguardo sulla realtà, un incrocio di storie, a tratti un'autobiografia dolce e amara di un artista che ha sempre giocato a carte scoperte, senza mai scendere a compromessi con nessuno, nemmeno con se stesso. Un compromesso a dir la verità in questo disco l'ha accettato. Ha deciso di lavorare con un arrangiatore che ha saputo dare al lavoro soffio di raffinatezza con alcuni accorgimenti davvero interessanti. Ci si accorge nel pezzo “foglia farfalla” dove a fare da sottofondo c'è un organetto a schede che rende l'atmosfera notturna e sognante e che perfettamente si addice al testo.
Altra piccola perla è “si potrebbe”...ma ora lo lascio ascoltare a voi e mi direte che ne pensate.
Un disco bello, necessario, intelligente. Chi ama la canzone d'autore non può assolutamente lasciarselo scappare.
Per acquistarlo e sapere le date del tour andate sul sito www.lorenzomonguzzi.it E ora c'è già, chi come me, sta aspettando il prossimo...
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