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15 Novembre 2014, 09.00

Quaderni di cinema

Tra i monti di «Sils Maria» per il serpente di nuvole

di Nicola Nimi Cargnoni
Con un film molto verboso, Assayas mette in scena la maturità artistica di un’attrice, con la matura e bravissima Juliette Binoche e Kristen Stewart, giovane e acerba, ma altrettanto brava

La protagonista, Maria Enders, è un’attrice affermata che ha esordito vent’anni prima in una pièce teatrale dove interpretava Sigrid, una giovane e affascinante impiegata che fa innamorare il proprio capo, Helena, spingendola alla disperazione e al suicidio.
Un regista brillante e giovane chiede a Maria di partecipare al remake della messinscena; stavolta, però, deve interpretare proprio Helena.
Per preparare il difficile compito, la donna insieme alla sua assistente si reca in Svizzera, a Sils Maria, il luogo dove ha vissuto (ed è morto da poco) proprio l’autore della pièce, a cui Maria era molto affezionata.

Questo dovrebbe bastare a dare un accenno del complicato gioco di specchi che Olivier Assayas assembla, mescolando realtà e soggetto filmico e, a sua volta, incrociando anche i vari piani della realtà all’interno del film.
Già, perché Maria è interpretata dalla matura e bravissima Juliette Binoche, mentre l’assistente Valentine è interpretata da Kristen Stewart, giovane e acerba, ma altrettanto brava.

In luoghi che si chiamano come i personaggi (Maria), in cui avvengono eventi atmosferici che danno il nome alla pièce teatrale (il «serpente di Maloya» è un vero serpente di nuvole che si verifica nei pressi di Sils Maria e dà il nome al falso dramma teatrale), le due donne provano le battute del copione, ma Maria è troppo condizionata dall’aver dato avvio alla sua carriera proprio interpretando Sigrid.

Tutto ciò porta Maria a “odiare” il personaggio di Helena, faticando ad accettarne l’interpretazione; inoltre la sua visione del dramma è chiusa ad altre chiavi di lettura, che l’assistente Valentine cerca di fornirle invano. Nel rapporto solido e affettuoso tra Maria e la sua assistente si insinua una tensione a cui farà da volano l’incontro con l’attrice hollywoodiana Jo-Ann (interpretata da Chloe Grace More).
Questa è giovane e bella ed è un idolo tra i teenagers, ma le sue vicissitudini personali la portano a essere oggetto di scandalo e, quindi, a essere molto chiacchierata, soprattutto sulla Rete, che in questo film assume un’enorme valenza simbolica. L’eco mediatica degli scandali di Jo-Ann, infatti, ricorda molto quella reale dell’attrice Kristen Stewart.

È un film molto dialogato, ma mai noioso. L’intreccio narrativo porta la protagonista a confondere la propria vita con il ruolo di Helena, nonostante Maria porti dentro di sé (per sua stessa ammissione) un’abbondante porzione della Sigrid che ha interpretato da giovane.
La verbosità del film è un elemento chiave per il gioco di matrioske che il regista vuole mettere in atto, raccontando le pieghe di una psicologia non ben delineata, dove i confini dei personaggi sono indefiniti: lo dimostra anche il meccanismo che spinge Valentine a fare spazio a Jo-Ann.

Girato perfettamente, è anche un film ben scritto. Il gioco di specchi mette in luce anche una a-temporalità, che emerge nell’approccio, prima diffidente e poi costante, che Maria ha con l’uso di internet. La sua maturazione, personale e artistica, la vede collocarsi su una linea cronologica che lei vorrebbe poter fermare; Assayas miscela molto bene le splendide immagini naturali con i primi piani intensi ed espressionistici delle protagoniste, tutte molto belle, ma soprattutto camaleontiche.

In un film dove la potenza dell’immagine, e della parola, mostra tutta la sua prepotenza, assume una fortissima valenza il non-detto, il non-visto. I silenzi, i comportamenti che mutano, le “silenziose sparizioni” sono gli elementi che rendono tagliente il racconto di Assayas.
Con l’avvertenza che, pur non trattandosi di un lavoro estremamente cervellotico, si sta comunque parlando di un film abbastanza complicato.

Valutazione: ***½.
 
In uscita questa settimana (da segnalare): Due giorni una notte, La foresta di ghiaccio.
Già nelle sale (da segnalare): Torneranno i prati, Sils Maria, La spia, La danza della realtà, Last summer, Pelo malo, Boyhood, Il sale della terra, The judge, Buoni a nulla, Io sto con la sposa, Winter sleep, Class enemy, Amoreodio, Joe, Il giovane favoloso, Piccole crepe grossi guai.


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