Cinquant’anni, originario di Villa Carcina, l’uomo ha lottato con la morte sino a ieri mattina nel secondo centro di rianimazione del Civile di Brescia, ma le lesioni agli organi interni e il fortissimo trauma cranico che l’avevano portato in coma già venerdì sera non gli hanno lasciato scampo.
L’incidente è avvenuto allorché l’uomo stava attraversando la Sp 345, proprio mentre sopraggiungeva una Bmw guidata da una donna: inevitabile l’impatto di Fabio Sabattoli contro il parabrezza e poi sull’asfalto.
Un tratto di strada che è già molto pericoloso, anche laddove sono presenti le strisce pedonali, sia per la scarsa illuminazione dell’area sia per la larghezza della carreggiata che non favoriscono la sicurezza dei pedoni.
Fabio Sabattoli lascia la madre Mari con cui viveva, i due fratelli Mario e Giovanni e la sorella Giovanna (coi figli Stefano e Silvia). A detta di parenti e amici era un uomo che amava la vita, alpino, amante della montagna e della pesca.
La salma è ancora presso l’obitorio dell’ospedale Civile in attesa del nullaosta del magistrato per il trasferimento a Villa Carcina e la possibilità di officiare il funerale.