Arrivano quest’anno al 20° anno le “Giornate di primavera” organizzate dal Fai (Fondo ambiente italiano) e anche in territorio di Bovezzo e Nave ci sono due realtà che si aprono gratuitamente alla visita della gente.
Si tratta della casa del senatore Angelo Passerini e del castagneto da frutto in località Recolt: due gioielli differenti tra loro per caratteristiche eppure entrambi preziosi patrimoni triumplini. A Bovezzo si tratta di una tenuta che la mano di Giovanni Tagliaferri ha saputo ridisegnare con sapienza.
“I disegni progettuali – dice Stefano Lusardi del Fai – sono conservati presso la Fondazione Ugo Da Como a Lonato e documentano soprattutto i dettagli concepiti per la casa del custode per la cancellata di ferro e le linee che ancora oggi caratterizzano l’oratorio annesso alla casa padronale. Il progetto dimostra affinità stilistiche e compositive in grado di avvicinare la Villa Passerini al cantiere lonatese di Villa De Riva Sabelli e quindi a quello della Casa del Podestà per Ugo Da Como”.
Una villa che potrà essere ammirata durante la giornata odierna, così come per il castagneto in località Recolt a Cortine di Nave, dal 2011 rientrante nei percorsi dell’ecomuseo di Valtrompia "La montagna e l’industria” per il suo interesse naturalistico e ambientale.
“I temi suggeriti dal luogo – dice Mauro Abati, esperto naturalista – sono la coltivazione delle selve castanili, i castagneti da frutto come caratteristici della Valle del Garza e al medesimo tempo la diffusione e il declino della produzione di castagne e marroni nella Bassa Valtrompia, in assoluto la zona castanicola più importante di tutta la Lombardia. Il marrone – prosegue Mauro Abati – si distingue principalmente dalla castagna per il gusto, più dolce e profumato, racchiudendo ed esaltando gli aromi del bosco. Esternamente presenta un guscio di color marrone chiaro e ha una pezzatura maggiore della castagna. Inoltre, il marrone, essendo sterile, subisce l’impollinazione del selvatico locale e, negli anni, acquisisce caratteri unici. All’insieme di questi pregi si deve ricondurre la millenaria selezione operata dall’uomo per disporre di questo ottimo frutto, diffuso nei territori collinari”.
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