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11 Maggio 2012, 09.30

L'intervista

Il Regno del Ragno: intervista a Claudio Gurra

di Davide Vedovelli
Non è stato facile preparare le domande per Claudio Gurra, artista poliedrico ed eccentrico. Sarà l'autore della scenografia di Musica da Bere 2012, e vedrete cosa è stato capace di produrre.

Ho deciso di non toccare nulla della biografia che mi ha mandato.. ecco Claudio Gurra a nudo quindi. Buona lettura.

Piccola autobiografia:
C’era una volta nel Regno del Ragno
¿Un Tuffo oppure una Caduta? Questo il Dilemma.

Dal 1990 ad ora ho viaggiato in tournée tra Italia & Europa, ho lavorato con molte band, suonando in pub, teatri, on the road & partecipando ad eventi musicali quali: Arezzo wave, Bop Pop, Premio Ciampi, Musica da Bere. Dal 1996 al 2010, come Autore-Compositore & Musicista, ho ricevuto premi in alcuni festival di musica tra cui: Klamer, Summer Festival Rock, Pelago on the Road, Dada Festival…
Nell’Agosto 2009 nasce il Manifesto della MIOPISMO… Oggi lavoro a molti progetti diversi: Danze del chiar di Luna (Racconti Sonori del Piccolo Popolo) Progetto NemboX (Gioquo di Musica + Immagini di luci) Mikabia B. (Elettronia + Dance). Protosamba, Forti al Banco ecc… Oltre alla musica dipingo su tela “Rettangoli Miopi” esposti in mostre collettive o personali. Alcuni premi ricevuti in rassegne d’arte : SilentARTmovies, Maggio Brenese… Altre rassegne: Profilo d’Arte, Mo vi Arte, Arte Laguna…


Partiamo dal movimento La Miopismo, del quale sei il creatore. Di cosa si tratta? Da cosa prende spunto?


Un famoso detto recita: “Ti passerà ragazzo! È passata anche a Napoleone!”. Tutti lo accettano ma io non credo sia così. L’anima di Napoleone si aggira ancora per i meandri della rabbia e della disperazione e per far sì che la sua anima ferita si purifichi bisogna brindare in nome suo. Dopo sei milioni di brindisi il grande nano sarà in pace per l’eternità… (Dalla regia mi dicono che siamo arrivati a tre milioni e novecento novantasei…così… A Napoleone!)
Il manifesto della Miopismo nasce nell’agosto del 2009 e si basa sulla purificazione.
Purificazione semantica dei sensi, purificazione creativa. Ordinare il disordine che ci hanno insegnato sin da bambini. In realtà non si vede con gli occhi ma con lo stomaco, le viscere, il cuore o i polmoni. Gli occhi sono un mezzo… Penso sia meglio dar parola ad una parte del manifesto per capire meglio…
“L’Occhio Miope, per sua sfocata Natura, non vede secondo le regole della Prospettiva e, di conseguenza, non apprende come le convezioni comandano l’Occhio Miope crea una magica Prospettiva di tutto ciò che lo circonda e si trasforma così in Istinto Miope. Istinto Miope ha in sé innata Forza d’Universo e diviene così Energia Miope. Attraverso l’Energia Miope è possibile: ascoltare Colori, annusare Forme, assaporare Suono, toccare Delirio di Parole, vedere l’Invisibile &…”

Tu sei un artista poliedrico che passa dalla canzone alla pittura con notevole disinvoltura. Qual'è la dimensione in cui ti riconosci di più? in quale di questi mondi artistici ti senti più rappresentato?

Non c’è un confine distinto tra musica e pittura. Tutte e due gli elementi vengono dalla stessa sfera che è quella della curiosità.
La curiosità spinge la mente oltre i confini prestabiliti dalle nostre coscienze.
Per mezzo della curiosità si cresce a livello Karmico e s’impara a sbagliare con classe.
Mi viene alla mente una parola “Avanguardia” che nel suo significato profondo vuole dire “non avere idea di quello che si sta facendo”.
I suoni e i colori sono ingredienti di una ricetta culinaria: verdure, spezie ecc… Adoro cucinare! Suonare o dipingere mi incuriosisce a tal punto che mi viene voglia di mixare una caleidoscopica ricetta. That’s all.

Ascoltando le tue canzoni si intuisce una dolcezza ed una sensibilità non comune. Cinque aggettivi che ti descrivono e cinque che invece non hanno nulla ha che fare con te.

Non credo ci siano aggettivi che possano descrivermi o che non hanno nulla ha che fare con me. Gli aggettivi cambiano nel tempo a seconda dell’umore, delle situazioni o delle giornate uggiose oppure di sole. Credo, invece, che siano i sostantivi quelli che rimangono invariabili.
Cinque nomi che in qualche modo obliquo mi possono descrivere: rame, gatto, fuoco, altalena e bosco. Cinque che non hanno nulla ha che fare con me: noia, saggezza, virtù, disprezzo e televisionedipendenza.

Quasi tutti abbiamo un progetto, che può essere assumere i contorni del sogno, che non siamo ancora riusciti a realizzare. Il tuo qual è?


La vita è quello che ti succede mentre stai facendo altri progetti…ma un paio di progetti che assumono i colori del sogno ci sono. Quello che ho sempre sognato è una limonaia. Anzi un intero campo di limoni. Ettari ed ettari di limoni. Bellissime piante dai bellissimi frutti.
Con tutti questi limoni non farei altro che la limonata per eccellenza. Litri e litri di limonata sana e senza additivi. Tra l’altro la parola limonata mi piace un sacco come limonare nelle limonaie, stupendo! In passato per evitare lo scorbuto o malattie varie i marinai avevano sulle navi quintali di limoni e li consumavano quotidianamente.
Grazie al limone ricco di vitamina C, che il nostro corpo non produce, nessuno a bordo si ammalava. Sani come pesci! E a proposito di pesci un altro sogno sarebbe un peschereccio trasformato in casa con camera, cucina, bagno e tutto quello che serve… insomma… una casa sul mare per salpare e viaggiare qua e là stando sempre in casa con tutti i comfort. Mi piace!

Come tradizione l'ultima domanda puoi farla tu a me.


Qualche giorno fa stavo parlando con una ragazza francese riguardo alle domande e alle risposte.
Lei mi disse che formulare domande che abbiano un senso intelligente senza conoscere a fondo chi le riceve è molto difficile. Sempre più facile invece è rispondere. Wow… Mi son trovato d’accordo con lei al 100 % e mi si è aperto un nuovo mondo riguardo a questo tira e molla. Non avevo mai visto la situazione in questa dimensione. Di certo sono un pessimo intervistatore ma in questo periodo mi pongo una domanda. Un nido nodo. Il Trash e il Kitsch possono fondersi insieme a tal punto di diventare una bellezza oggettiva?
A proposito… grazie per le tue domande… Centro!

Wow lo dico io...grazie per la bellissima intervista Claudio, e anche per l'ultima domanda, a cui però devo ammettere di non sapere rispondere... posso solo dirti ciò che penso. Non credo che il criterio di bellezza possa essere universale ed oggettivo... pensando banalmente alla bellezza femminile: cambia a seconda delle regioni geografiche o del periodo storico. Alcune centinaia di anni fa una ragazza abbronzata era considerata una contadina, ed erano apprezzate invece quelle di carnagione chiara, quindi nobili. Quindi ti risponderei no, non credo possa esistere una belezza oggettiva.
Ci vediamo a Musica da Bere e grazie di tutto.

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