Con il marmo di Botticino per costruire anche i templi del futuro
di red.

Una cinquantina fra progettisti e tecnici hanno visitato le cave di Nuvolera, alla ricerca di materiali adatti ad edificare templi mormoni negli Usa



Si dice che il marmo è cultura prima di essere arte o architettura ed è certamente vero infatti il nostro territorio può vantare una tradizione nell’estrazione e nella lavorazione della pietra che si perde nella notte dei tempi, cosa che rappresenta, assieme alla diffusione in tutto il mondo, la continuità con cui è stato utilizzato a scopo celebrativo, ancora prima che nelle costruzioni residenziali, nell'edilizia religiosa.

Del resto, non è forse vero che già nel secondo libro della Bibbia è data notizia della costruzione di un altare con le colonne di onice? Evidentemente, fin d'allora il marmo aveva acquisito un significato simbolico.

La chiesa mormone è giovane ma conta nel Mondo diversi milioni di adepti e continua a crescere, ecco spiegata la necessità di costruire nuovi luoghi di incontro e preghiera, nel 2019 l’inaugurazione del grande tempio di Roma realizzato utilizzando marmi e pietre meravigliose.

E’ stata particolarmente gradita dunque a Nuvolera la visita di una delegazione composta da una cinquantina tra architetti, impresari edili, installatori e arredatori provenienti dagli Stati Uniti e specializzati nella realizzazione di progetti per la realizzazione dei nuovi templi e dei centri religiosi che la chiesa mormone ha in programma di costruire nei prossimi anni.

Accolti dal Presidente del Consorzio Cavatori Enea Butturini e dal Consigliere del Comune di Nuvolera con delega alle cave Nicola Bianco Speroni gli ospiti guidati da Vince Marazita e Peter Harrison, fra i massimi esperti mondiali nell’impiego della pietra in architettura, hanno potuto visitare le cave di estrazione del Botticino, una pietra talmente dura che ancora possiamo ammirare i templi costruiti dai romani con questo materiale.

In cava è stato mostrato loro il lavoro di estrazione del blocco con l’uso del filo diamantato e la prima sbozzatura del blocco.

Successivamente presso la Ghirardi Marmi, azienda leader per i grandi progetti internazionali, l’incontro con Franco, Giuliano, Daniele e Stefano Ghirardi che hanno potuto, ognuno per la propria specifica competenza illustrare la lavorazione finale della pietra e alcuni progetti realizzati negli ultimi anni: dal nuovo aeroporto di Doha al Westin Hotel di Londra, dallo Sheraton di Muscat in Oman alla  Moschea Masjidsi Masjid Sri Sendayan di Negeri Sembilan in Malesia.

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