Al voto per la Provincia
di Redazione

Consiglieri comunali e sindaci sono chiamati alle urne questo sabato per eleggere il nuovo consiglio provinciale


Questo sabato 18 dicembre sono in programma le elezioni del nuovo consiglio provinciale di Brescia. Dalla riforma che ha reso le provincie enti di secondo livello, sono chiamati alle urne solo i consiglieri comunali e i sindaci dei 205 comuni bresciani.

Uno solo il seggio allestito, negli spazi del «Centro formativo provinciale Giuseppe Zanardelli», a Brescia in via Fausto Gamba 10/12, aperto dalle ore 8 alle ore 20. Lo scrutinio delle schede si svolgerà alla chiusura delle operazioni di voto.

Sono sedici i consiglieri che saranno eletti, scelti tra due liste di candidati, una di centrosinistra (Territorio bene comune) e una di centrodestra (Centrodestra in provincia), ciascuna formata da tanti nomi quanti il plenum dell'aula consiliare di Palazzo Broletto. I voti, come tradizione, non saranno solo contati, ma anche «pesati» secondo un indice di ponderazione calcolato sulla base della popolazione di ciascun Comune di appartenenza degli elettori.

Il che significa che il «valore»
di ciascuno dei 33 elettori di Palazzo Loggia (l'intero consiglio comunale più il sindaco Del Bono) corrisponde al momento (il dato è ancora provvisorio) a 485 voti ponderati, essendo il capoluogo compreso nella fascia demografica tra 100.001 e 250.000 abitanti. La seconda fascia più rilevante in termini di peso elettorale (tra 10.001 e 30.000 abitanti) è formata da 541 elettori (65 il valore del voto), la terza (tra 5.001 e 10.000) da 480 (46), la quarta (tra 3.001 e 5.000) da 554 (26) e l'ultima (da 1 a 3.000) da 972 (12).

Il Consiglio provinciale uscente è formato da otto consiglieri di centrodestra («Centrodestra in provincia») e da altrettanti di centrosinistra (sette appartenenti alla lista «Comunità e territorio» e uno alla lista «Provincia bene Comune»), circostanza che ha quasi sempre consentito al presidente dell'ente, Samuele Alghisi (Pd), di trovarsi in maggioranza grazie al suo, decisivo voto.

Il suo mandato, in scadenza a novembre '22, rischia da sabato, e per circa un anno, di essere a «scartamento ridotto». L'auspicio del centrodestra è di strappare sabato il nono consigliere, così da essere a tutti gli effetti maggioranza in Consiglio provinciale.
Una speranza dettata dai risultati delle recenti tornate amministrative svoltesi nel Bresciano, sostanzialmente favorevoli alla coalizione avversa ad Alghisi. Ovviamente di tutt'altro avviso il centrosinistra che punta a conservare lo status quo, ovvero ad eleggere otto suoi rappresentanti, così da evitare ad Alghisi lo scomodo ruolo di «anatra zoppa», vale a dire di un presidente potenzialmente sempre in minoranza.

Nella lista di centrodestra troviamo tre candidati di Forza Italia (Roberta Bettinsoli, il consigliere comunale di Brescia Paolo Fontana e Caterina Lovo Gagliardi); cinque esponenti della Lega (il segretario provinciale Alberto Bertagna, Armida Rossi, il capogruppo in Loggia Massimo Tacconi, il sindaco di Torbole Roberta Sisti e Giacomo Zobbio); quattro di Fratelli d’Italia (Silvia Bonizzardi, Federica Maruti, il capogruppo in Loggia Gianpaolo Natali, Daniele Mannatrizio); quattro per i civici (Nicoletta Benedetti, Elena Bonomelli, Giancarlo Lucini e l’ex forzista Mariateresa Vivaldini).

Per il centrosinistra scendono in campo con il Pd Daniela Bacchetti, Antonio Bazzani, Anna Bonassi, Roberto Bondio, Gianluca Cominassi, Filippo Ferrari, Diletta Scaglia e Daniela Simone; con Sinistra Marco Apostoli e Stefania Cobelli; con Brescia per passione Giampiero Bressanelli; con Italia Viva Daniela Edalini; più i civici Elena Bini, Guido Galperti, Suela Plaka e Massimo Vizzardi.