Caccia migratoria consentita in due valichi
di Ubaldo Vallini

Buone notizie dalla Regione Lombardia per i seguaci di Diana che con un provvedimento ha reso possibile la caccia migratoria ai valichi di Capovalle e di Sella di Mandro a Lodrino


La vicenda turba le notti dei cacciatori fin dal 1992, con la legge di regolamentazione della caccia che ha stabilito, per i valichi montani, dove gli uccelli migratori sono obbligati a transitare nei loro spostamenti, particolari tutele: troppo facile, altrimenti, impallinarne una gran parte.

Nulla da ridire sul principio, anche (assicurano) da parte dei cacciatori, se non fosse che la norma stessa ha previsto che non fosse possibile cacciare nemmeno nel raggio di mille metri dal passo.

Prendiamo l’esempio del passo di Capovalle: con mille metri di raggio quasi non si può cacciare nemmeno a livello del lago d’Idro e sarebbero queste restrizioni «accessorie» a creare malcontento fra i seguaci di Diana.

Su questa vicenda si innesta la «Proposta di Atto amministrativo» a firma dei leghisti Francesco Ghiroldi e Floriano Massardi, che ieri ha registrato il via libera da parte del Consiglio regionale.

Il provvedimento individua «nuovi valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna nella provincia di Brescia».

In questo modo si prova a contrastare una sentenza del Consiglio di Stato, interpellato dalla Lac, su una precedente delibera in materia formulata dalla Provincia di Brescia nel 2009.

Rimangono «off limits» 4 valichi: Passo del Tonale, Passo di Crocedomini, Monte della Piana e Malga Mola.
Vengono invece «liberalizzati» quello di Capovalle e la Sella di Mandro, nel territorio di Lodrino.